7.0
- Band: VEHEMENT
- Durata: 00:45:58
- Disponibile dal: 07/11/2009
- Etichetta:
- My Kingdom Music
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
Apple Music:
I Vehement provengono da Verona e danno alle stampe questo “All That’s Behind”, originariamente autoprodotto, che oggi invece gode dell’egida dell’etichetta My Kingdom Music. Il disco deve essere piaciuto abbastanza se la label ha deciso di ristamparlo con il proprio marchio e in effetti la decisione non ci pare affatto sbagliata. Anzi. I nostri propongono un thrash metal articolato con dei suoni moderni, puliti, a tratti molto freddi. Le canzoni sanno essere graffianti, dinamiche, potenti anche nei break dove si rallenta non mancando di far trasparire una vena melodica in molti brani. Gli arrangiamenti sono infatti uno degli spunti di qualità di questo lavoro, che fa della dinamicità e quindi dei continui cambi di tempo anche all’interno degli stessi brani, la sua forza. C’è una somiglianza più che marcata in molte tracce con i cileni Criminal, band post thrash assolutamente di spicco. Nonostante la durata media dei brani superi i quattro minuti, l’ascolto fila liscio che è un piacere, segno di qualità e di varietà della proposta musicale. Piace moltissimo “The Slow Drowning Of Morality”, canzone dal potente incedere e carica di groove, ma anche l’ottima titletrack, dove si sperimenta molto a livello vocale, sconfinando su lidi post thrash. Menzione anche per la cattiva “Slaughter-House Of Parliament”, introdotta dal mitico discorso di Bettino Craxi in parlamento sul tema del finanziamento illecito ai partiti. Chiude il disco, in definitiva molto valido, il pezzo più “ignorante” del lotto, “The Art Of Oppression”, caratterizzato da un incedere possente. “All That’s Behind” è lavoro meritevole di attenzione e soprattutto di esportazione oltre i nostri confini.