7.0
- Band: VENOM
- Durata:
- Disponibile dal:
- Etichetta:
- Sanctuary Records
- Distributore: Warner Bros
Spotify:
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Uno dei più importanti gruppi metal del mondo, fautori dello sviluppo della scena Metal più estrema, sono sicuramente i Venom. I loro primissimi albums, come Welcome to hell e Black metal, sono pietre miliari a cui tutti, chi più chi meno, si riferiscono per lo sviluppo del metal più oscuro e malvagio… i testi, soprattutto, esplicitamente satanici (arm in arm with Lucifer, Belial on my side… da To hell and back, Black metal) e anticristiani (basta citare, da questo stesso album, War against christ?), sono stati il vero e proprio modello a cui i vari Mayhem e soci hanno guardato nello sviluppo del genere ormai noto come Black Metal (fra l’altro ormai destinato, almeno secondo alcuni, a rapida estinzione…)… Musicalmente la proposta dei vecchi Venom era una specie di Thrash primordiale, beninteso: i Venom NON sono un gruppo black metal. Il nuovissimo Resurrection, prima metà del 2000, ci presenta una band arrabbiatissima e molto feroce, in contrasto rispetto ad album precedenti a mio modesto parere davvero un po’ mosci (Cast in stone non era poi sto granchè… )… Prendendo spunto a tratti da gruppi groove come Pantera e primissimi Machine head, i nostri ci confezionano un album di thrash super-granitico, ben lontano dalle classiche cavalcate “tu pa tu pa” in ottave proprie del genere, qui abbiamo a che fare con rullante in quarti e tappeti di doppia cassa martellantissima che non potranno lasciarvi indifferenti (provate ad ascoltarvi Pain a massimo volume… tenetevi ben lontani da oggetti fragili però), break pesantissimi e pezzi più rilassati… Il chitarrone poi, con uno dei suoni migliori che abbia mai sentito, compresso quasi a scoppiare, si destreggia agevolmente tra sfuriate velocissime in trentaduesime e riffs più tranquilli ma sempre d’effetto. Davvero interessanti a questo proposito anche le canzoni più lente e “atmosferiche” (si parla sempre e comunque di materiale davvero violento eh… sia chiaro), che davvero rendono ragione alll’immagine malvagia e satanica, vero e proprio marchio di fabbrica del gruppone. L’album quindi è tutt’atro che lineare, anzi è molto complesso ed elaborato e l’ordine delle canzoni, altalenando pezzi puramente cattivi a tracce più lente e riflessive. I testi sono “giustamente” (nel senso che è quello che i venom devono offrire) satanici, anticristiani e pieni di cattiveria (ma a mio avviso tutto sotto un certo profilo “buffone” e secondo la mia modestissima opinione davvero poco serioso… non che lo ritenga un difetto comunque). Naturamente non poteva mancare il classico inno al metal (Pandemonium… nel più puro stile venom, che già in Black metal affermavano “metal our purpose in life”) La durata è più che soddisfacente: ben 54 minuti di violenza e massacro per 14 canzoni che vi faranno davvero piacere. La confezione è piacevole, l’artwork richiama simboli satanici e pentacoli ma in stile molto moderno… notare sul retro la continuazione della copertina che finisce sfumando con un wireframe… notare anche nella pagina centrale le foto dei tre simpaticoni in modalità “advanced maranza” cybertecnologici… libretto corto quindi ma ben curato, così come tutto il resto dell’album. Conclusioni: l’album è molto bello, è curato in modo quasi maniacalee segna il ritorno da padroni di una band vecchia ma ancora in forma (a proposito, chissà quanti anni avranno i Venom? uhm, forse è meglio non sapere…). Compratelo e vedrete!! All hail black flame of satan!