8.0
- Band: VENOMOUS CONCEPT
- Durata: 00:49:19
- Disponibile dal: 08/01/2016
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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“Leaders, Not Followers” titolavano un paio d’album dei Napalm Death… e quando prendi metà di questa band nella forma della sezione ritmica, aggiungi un certo Dan Lilker al basso e Kevin Sharp dei Brutal Truth alla voce, con un pizzico di Anaal Nathrakh (nella veste del turnista John Cooke, talvolta presente live anche coi Napalm Death e principalmente membro dei Corrupt Moral Altar), be’, mai espressione fu più adatta a rendere l’idea dell’esito. “Kick Me Silly – VC III” è la terza fatica (e il titolo aiuta a ricordarlo, in effetti) di questa super band, di ritorno dopo ben otto anni dall’ultimo studio album; la formazione si è ormai consolidata con Shane Embury traslato alla chitarra in sostituzione dell’uscente Buzz Osborne, e rimpiazzato egregiamente al basso dall’amico Lilker, oltre, appunto, all’ingresso di Cooke come seconda chitarra. Come detto, zitti tutti e volume al massimo: il disco è semplicemente un perfetto spaccaossa senza compromessi o cali di livello, forte di ventuno tracce (più una bonus track nella versione CD) ondeggianti tra i pochi secondi e i tre minuti di durata, che ci riportano nei dorati anni del grindcore primevo. Due esempi perfetti per piangere di gioia al ricordo degli esordi di Napalm Death o ripensare a quell’altro gioiello di super gruppo che furono gli Stormtroopers Of Death sono sicuramente “Human Waste” o la esilarante “Johnny Cheeseburger”, quest’ultima dedicata al chitarrista, evidentemente anche mascotte della band. La menzione dei S.O.D. è d’obbligo, perché c’è davvero anche molto hardcore in questo album, di quello più violento chiaramente, come testimoniano il prevalere di un cantato sguaiato rispetto agli stilemi del genere grind, o i power chord ritmati di tracce come “Anthem” o “Good Times”; e del resto, come racconta Shane Embury, la band nacque quasi per gioco su un tour bus, per omaggiare i maestri Poison Idea fin dal nome. Ma infilatevi le cuffie, schiacciate Play e vedrete che non si scherza proprio: si può procedere all’ascolto in ordine, o provare un curioso cut up degno di William Burroughs, ma il risultato non cambia: con la batteria da fucina di Herrera che vi triturerà i timpani per trentacinque minuti (non entra nel conteggio, come capirete ascoltandolo, la coda dell’ultima traccia) il basso che si spande liquido sui vostri neuroni, e poi ritmiche di chitarra forsennate e dai cambi folli. Non riuscirete a restare indifferenti a pezzi come “Fucked In Czech Republic” o “Day Care”, decisamente; perché nel caso, al di là della schizofrenia di Shane & company, gli psicotici siete voi: forza con l’headbanging, e lasciatevi prendere a calci con gioia da questo fenomenale “Kick Me Silly”.