VERMINOUS SERPENT – The Malign Covenant

Pubblicato il 18/03/2023 da
voto
7.0
  • Band: VERMINOUS SERPENT
  • Durata: 00:41:03
  • Disponibile dal: 17/03/2022
  • Etichetta:
  • Amor Fati Productions

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C’è l’Irlanda più cupa e scura dietro questi Verminous Serpent: dimenticate i verdi prati, le atmosfere mozzafiato e il ricchissimo folklore che caratterizzano l’isola, perché la band abita piuttosto le cosiddette fauci dell’inferno, e difficilmente sarebbe potuto essere diversamente, considerati i musicisti dietro al moniker. Se infatti abbiamo davanti un progetto nuovissimo, lo stesso non si può dire dei suoi componenti, ovvero il peso massimo Alan Averill dei Primordial (basso e voce), Matt Bree dei Malthusian (batteria) e Joseph Deegan dei Slidhr (chitarra), ovvero dei – chi più, chi meno – veterani del metal estremo.
Se guardiamo alle band principali in cui militano i tre, la direzione musicale del gruppo appare sicuramente influenzata più dal black/death ipnotico e opprimente dei Malthusian che dall’epicità pagan/black dei Primordial; da questi ultimi i Verminous Serpent ereditano davvero poco, anche grazie all’interpretazione vocale di Averill, che in queste tracce si distingue rispetto a quelle a cui ci ha abituato, per lo meno negli ultimi anni (qui prendiamo in considerazione solo i Primordial in quanto progetto più estremo, ma il buon Alan presta la voce anche ai più melodici doomster Dread Sovereign).
Concettualmente l’anticristianesimo è invece una costante di tutti i lavori a firma A.A. ‘Nemtheanga’, tematica che questa volta viene declinata in una versione più ‘classicamente’ esoterico-satanica in senso biblico, scevra dai richiami alle antiche origini pagane dell’Irlanda.
Il risultato è un disco molto cupo e violento, come testimoniato immediatamente dall’opener “Seraphim Falls”, che ci introduce in un calderone infernale fatto di black-death metal (con riverberi doom), tra riff ipnotici, brevi assoli e rallentamenti. Se l’inizio ci fa (molto) ben sperare, il prosieguo non ci permette di gridare alla bomba – purtroppo – perchè “Malign Covenant” si rivela un disco davvero molto monolitico, all’interno del quale è praticamente impossibile individuare un pezzo che spicca sugli altri o che differisce in maniera sostanziale per struttura o mood, nonostante la qualità delle performance individuali sia indubbiamente alta. Forse alla già citata traccia di apertura potremmo aggiungere il lungo pezzo conclusivo, nel quale l’aspetto più ritualistico del sound dei Verminous Serpent trova pieno compimento.
Una caratteristica che, pur non colpendo in modo particolare durante l’ascolto, possiamo rilevare lungo tutto il lavoro, è la miscela di elementi sonori ‘vecchia scuola’ e moderni che caratterizza lo stile della band, un mix riuscito al punto da non rendere immediatamente inquadrabile il sound in un preciso (sotto)filone. Un elemento che non convince è però una certa reiterata ‘rumorosità’ acida e dissonante, che potremmo ricondurre con una certa sicurezza all’ambito sludge/post-metal (vedi ad esempio “Chasm Of Nameless Bones”), che sembra essere parte organica nella proposta del gruppo.
In conclusione possiamo parlare di un’alchimia riuscita un po’ a metà: come detto, alcuni brani funzionano meglio di altri a causa di un songwriting non sempre ficcante e la tendenza a riproporre strutture e riff molto simili. Crediamo perciò che senza la grande curiosità (e le conseguenti aspettative) destate dalla presenza di Alan Averill alla voce – il quale registra peraltro una performance davvero estrema – questo dischetto riceverebbe probabilmente meno attenzione.

TRACKLIST

  1. Seraphim Falls
  2. Trascendent Pyre
  3. The Malign Covenant
  4. Chasm Of Nameless Bones
  5. Deaths Head Mantra
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