7.0
- Band: VICTIMS
- Durata: 00:28:18
- Disponibile dal: 28/06/2019
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Dopo il solido “Sirens” (2016) – disco tutto sommato in linea con il loro tipico sound, anche se a tratti venato di una cupezza più pronunciata del solito – i Victims ritornano sulla scena con il loro primo album per Relapse Records, a tutti gli effetti ideale prosieguo della prova precedente. Amalgamato ulteriormente il background artistico in loro possesso, i Nostri danno corpo ad un nuovo progetto, “The Horse and Sparrow Theory”, in bilico tra il loro classico hardcore-punk scandinavo e rarefatti orditi che invocano un’amara riflessione sul presente che stiamo vivendo, fra il dramma del cambiamento climatico e l’ondata reazionaria che sta attraversando l’Italia e l’Europa. Il settimo album della band con base a Stoccolma punta dunque a costruire impalcature leggermente più complesse del solito, offrendo composizioni dall’andatura maggiormente controllata, derive doomy e atmosfere dolenti, a volte sospese in un grigiore urbano, in altre occasioni rinchiuse in un’epica malinconia. Nonostante dalla frantumazione di hardcore e punk e dalla loro fusione con altri generi siano nati negli ultimi tempi nuovi trend musicali, i Victims restano tuttavia ancorati ad una spiccata sobrietà e ad un’attitudine old school che li porta a non esagerare mai nell’esposizione delle suddette nuove sfumature e di certi inediti intarsi compositivi; l’involucro resta asciutto e robusto, l’interpretazione urlata, la rabbia tangibile. Detto della solita, apprezzabile, capacita di sintesi, si può guardare a “The Horse and Sparrow Theory” come l’onesto lavoro di musicisti sopravvissuti alle mode e al corso del tempo in maniera assolutamente dignitosa: un disco con un piede piantato nella tradizione e un altro nel presente, fra suoni familiari ed esperimenti ben calibrati.