VILE – Metamorphosis

Pubblicato il 11/12/2011 da
voto
6.5
  • Band: VILE
  • Durata: 00:38:22
  • Disponibile dal: 15/11/2011
  • Etichetta:
  • Willowtip Records

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Ogni volta che i Vile si rifanno vivi scatta il “toto lineup”, pensando a quali musicisti andranno ad affiancare il leader e chitarrista Colin Davis nel confezionamento di un nuovo album. Naturalmente, anche questa volta non siamo stati affatto delusi, visto che, a parte il batterista Tyson Jupin, si vedono soltanto facce nuove con il Nostro. Il noto Erlend Caspersen (Blood Red Throne, Deeds Of Flesh) è entrato in formazione come nuovo bassista, mentre i fratelli J.J. e Mike Hrubovcak (con un passato in Monstrosity e Divine Rapture) si sono fatti carico rispettivamente di seconda chitarra e voce. Facilmente prevedibile, quindi, la consequenziale evoluzione del sound, anche se va comunque sottolineato come Davis, essendo la vera mente della band, sia sempre stato il principale responsabile di tali cambiamenti. Dopo aver compiuto un passo deciso verso territori più atmosferici con “The New Age Of Chaos”, i Vile non ritrattano con il nuovo “Metamorphosis”, prendendosi anzi ulteriori rischi. Il disco è senza dubbio quanto di più arioso il gruppo abbia sinora offerto e si distacca ancor di più da quel classico death metal US style con cui questa realtà si era fatta notare a inizio carriera. Al di là di un basso maggiormente in evidenza – per ovvi motivi, vista la bravura di Caspersen – si rileva un guitar-work più affilato, giocato più sulla finezza che sull’impatto, e una serie di variazioni prog e acustiche che guardano sia alla tradizione techno-death che a sonorità di stampo europeo (in “Wolf at Your Door” si ode addirittura un coro in pulito). Infine, le ritmiche sono sensibilmente decelerate, in modo da sorreggere con più criterio queste trame variopinte. I Vile, in ogni caso, non hanno perso la capacità di sintesi di una volta: sono solo due le tracce che superano i quattro minuti di durata; il resto, pur muovendosi su cadenze più rilassate, mantiene una forte immediatezza, rinunciando a ripetizioni o lungaggini. Tuttavia, non è tutto rose e fiori: se infatti da un lato non dispiace constatare questa maggior ricercatezza nel songwriting, dall’altro ci si rende conto, anche dopo vari ascolti, che non tutti gli episodi sono così ispirati da rimanere effettivamente impressi. “Metamorphosis” è forse un disco che va ascoltato e apprezzato nella sua interezza piuttosto che traccia per traccia, ma ciò non toglie che alcuni dei suoi passaggi appaiano un pochino inspidi o freddi, come se questa apertura alla sperimentazione abbia fatto perdere al gruppo un bel po’ del suo “cuore” e della sua spontaneità. Ad ascolto terminato l’impressione è dunque buona, ma non eccelsa. È però altresì vero che la curiosità di seguire le prossime mosse è rimasta intatta…

TRACKLIST

  1. March Towards The Dawn
  2. The Revealing
  3. What Lies Beyond
  4. Rise
  5. I Am Alive
  6. Wolf At Your Door
  7. I Am Become Death
  8. Shadow Work
  9. Prophetic Betrayal
  10. As One
  11. Redemption
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