9.0
- Band: VIRGIN STEELE
- Durata: 01:08:25
- Disponibile dal: 01/05/1985
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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1985: dopo la separazione dal chitarrista e fondatore Jack Starr, i Virgin Steele reclutano Edward Pursino e così nasce quel sodalizio tra questi e il frontman David DeFeis, sodalizio che porterà la band ai vertici della scena classic epic metal mondiale. Liberi di introdurre nel sound della band anche elementi meno tradizionali e di accostare varie influenze, i due musicisti riescono a creare quello che verrà considerato negli anni a venire uno dei capisaldi del metal epico. Sebbene non tutti i dieci pezzi contenuti in “Noble Savage” si possano definire propriamente epic, brani come la stessa intensissima titletrack, “Thy Kingdom Come”, la strumentale “Image Of A Faun At Twilight” o la conclusiva “Angel Of Light” pongono le basi per quel particolare marchio di fabbrica proprio dei Virgin Steele che accosta heavy metal classico e diretto a soluzioni che rendono il lato epico ed eroico del gruppo molto elegante e raffinato, in una parola “nobile”. Di centrale importanza gli inserti sinfonico-tastieristici e il cantato di David Defeis: evocativo, potente, caratteristico nei suoi altissimi vocalizzi in falsetto e teatrale nei passaggi più emozionali, un vero veicolo di passione difficilmente eguagliabile soprattutto sulle bellissime aperture melodiche dei ritornelli. I Virgin Steele, come detto, su “Noble Savage” non rinunciano a brani diretti e classicamente heavy come “We Rule The Night”, “I’m On Fire” o l’aggressiva “Fight Tooth And Nail”. Non mancano infine anche inflessioni più hard rock come nel caso di “The Evil In Her Eyes”, la meno ispirata “Rock Me” o il lento “Don’t Close Your Eyes”, fin troppo sdolcinato per il contesto in cui è inserito. Un disco che in dieci tracce raccoglie quindi una moltitudine di idee e che passa alla storia soprattutto grazie alla sua componente epica, la quale in futuro verrà poi abbondantemente approfondita e accostata a sonorità più power, in particolar modo con i due “Marriage”, il capolavoro “Invictus” e i due monumentali “The House Of Atreus”. Nel 1996 il disco viene ripubblicato dalla Noise Records in versione estesa con ben sei tracce aggiuntive: “Obsession (It Burns for You)”, “Love and Death”, “Where Are You Running To”, “Come On And Love Me”, “The Spirit Of Steele” e “The Pyre Of Kings”. L’operazione aggiunge ulteriore qualità al lavoro e pezzi come “Obsession (It Burns For You)”, in realtà il primo brano scritto da Defeis e Pursino, o l’epicissima “The Spirit Of Steele” figurano tra i migliori della carriera del gruppo americano. Nel 2011 infine esce la ristampa edita dalla SPV Records per il venticinquesimo anniversario del disco. Oltre alla versione estesa del 1996, un booklet ricco di foto e confezione in digipack, la nuova edizione contiene un secondo cd con alcune versioni inedite di brani presenti sull’album e altri cinque pezzi mai pubblicati prima. Da segnalare la più che discreta “To The Devil A Daughter”, brano scritto negli anni ’80 e che difatti ripesca l’immediatezza e quel cantato incisivo che i Virgin Steele del nuovo millennio hanno in parte accantonato, e la nuova “God Of Violence Kill” convincente brano più tirato e in linea con le produzioni power della band. Chi ama l’epic metal ma ancora non ha avuto modo di approfondire la propria conoscenza dei Virgin Steele o erroneamente li considera secondari ai conterranei Manowar, non deve far altro che dare un ascolto a questo fondamentale lavoro e lasciarsi affascinare dalla sua eterna classe.