5.0
- Band: VIRGIN STEELE
- Durata: 02:40:00
- Disponibile dal: 17/02/2017
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
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“Visions Of Eden”, per i fan più giovani dei Virgin Steele, giunge dopo i due capitoli “House Of Atreus” e sancisce l’inizio di una parabola discendente da parte di David DeFeis e compagni. Dal punto di vista lirico e concettuale, a dire il vero le tematiche trattate si rivelano molto interessanti, il disco infatti parla di Lilith, la primissima donna che ha affiancato Adamo nel giardino dell’Eden. Questo concept si sposa con il romanticismo tipico della penna di DeFeis. Altrettanto però non si può dire della musica, sempre più lontana dai fasti epic metal di capolavori come i due “The Marriage Of Heaven And Hell” o il battagliero “Invictus”, o i due già citati “House Of Atreus”. Il mix bombastico tra metal, pianoforte e linee vocali sontuose questa volta sembra mancare di ispirazione, mostrano una band fiacca, un po’ stantia, quasi intenzionata ad adagiarsi sugli allori dopo una serie di buonissime prove in studio. Ed il risultato si sente eccome. Questa ristampa di “Visions Of Eden” offre il cd totalmente remixato, qualche miglioria a onor di cronaca si sente, ma siamo lontani da quella qualità necessaria a giustificare l’acquisto della nuova riedizione, soprattutto per chi è in possesso dell’originale. Invece di escogitare qualche stratagemma per invogliare l’ascoltatore all’acquisto, viene offerto un secondo CD bonus contenente l’intero disco col mix originale, ma questa volta rimasterizzato, una mossa che dal nostro punto di vista appare inutile e controproduttiva. Qualche bonus track, qualche pezzo live, qualche inedito sarebbero stati graditi molto di più. Una ristampa che lascia il tempo che trova, non solo perché “Visions Of Eden” non potrà mai essere ricordato come uno dei capolavori firmati Virgin Steele, ma soprattutto per la totale mancanza di materiale inedito. Che la band di DeFeis sia una delle più ristampate in ambito classic metal è un dato di fatto, ma piuttosto di operazioni come questa, preferiamo attendere qualche anno in più con la speranza che la formazione di New York ritorni con un disco di inediti in grado di far brillare nuovamente di gioia gli occhi dei fan.