6.5
- Band: VIRTUAL MIND
- Durata: 00:58:03
- Disponibile dal: 01/06/2011
- Etichetta:
- Last Debate Records
- Distributore: Andromeda
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La LastDebateRecords ci propone una nuova band italiana dedita a sonorità 100% progressive, che annovera tra le proprie file alcuni volti noti della scena metal tricolore quali Titta Tani (DGM, Astra) alle vocals e Dario Ciccioni (Empyrios, Genius, Hartmann, Twinspirits) alla batteria. Alle quattro corde troviamo Emanuele Caivelli dei Noumeno, mentre il ruolo di unico compositore e leader indiscusso della band spetta a Francesco Fareri, virtuoso romano conosciuto nel giro per la precisione del suo suono e per l’altissimo contenuto tecnico dei suoi riff e soli. Citata questa serie di nomi, non potevamo che aspettarci dunque un disco ispirato dal prog più tecnico, ed infatti un concentrato di Symphony X e dei Dream Theater dell’ultimo periodo è proprio quello che ci viene proposto in questo “Shattered Silence”. Prima cosa che si nota è che tutte e sette le composizioni si appoggiano saldamente sulla straordinaria abilità nel riffing del leader Fareri. Molto simile nel fraseggio al Petrucci più spinto (quello di “Systematic Chaos”, per intenderci) il chitarrista italiano unisce lo stile e le soluzioni del suo collega statunitense ad un suono ancora più massiccio e pesante, simile a quello usato da Michel Romeo nelle soluzioni più dirette dell’ultimo “Iconoclast”. Queste caratteristiche fanno sì che Fareri possa essere immediatamente collocato nella lista dei gioielli della sei corde italiana, ma per contro proprio questo stile così ‘ingombrante’ in parte affossa anche le composizioni dei Virtual Mind (tutte comunque opere del suo sacco), rendendole leggermente ostiche all’ascolto. Niente di irreparabile, sia ben chiaro, ma questo piccolo appunto deriva dal fatto abbastanza singolare che nelle file della band non ci sia un tastierista, e che ben poco spazio sia stato dato ad un qualche strumento non solo di accompagnamento che non fosse la chitarra di Fareri. Possiamo notare la differenza confrontando il sound dei Virtual Mind proprio con le band che più sembrano ispirare il guitarwork di Fareri: nei Dream Theater il riffing intrusivo e serrato di Petrucci è sempre accompagnato da suoni ed effetti proposti dall’onnipresente Rudess, ed anche negli ultimi Symphony X apprezziamo sempre l’opera di ‘stemperamento’ del suono eccessivamente cupo di Romeo da parte del tastierista Pinnella. E’ proprio questo lavoro di mediazione tra il riffing intransigente di un chitarrista bravissimo ma ingombrante e la melodia finale che nei Virtual Mind risulta completamente assente, fatto che finisce con il rendere le composizioni della band italiana sempre assai difficili, non aiutate peraltro da un minutaggio accessibile essendo che quasi tutte sono incentrate intorno ai sette-otto minuti, con picchi di dieci minuti, ad esempio, per la lunga e conclusiva “The Perfect Union”. A parte questo piccolo difetto, il disco mostra una maturità sorprendente, una preparazione tecnica strabiliante e appunto un chitarrista superlativo, che sa regalare ai fan del progressive più spinto sette piccole gemme che di sicuro si faranno apprezzare. Tra le citazioni di “Repentance” dei Dream Theater presenti in “The End Of The Illusion”, le belle melodie e gli arpeggi di “The Door”, i riff serrati e la velocità quasi da blast-beat dell’opener “Life”, di musica buona in questo “Shattered Silence” ce n’è molta più di quanta ce ne aspettassimo, anche da una band con nomi come questi. Un buon inizio dunque, a parte alcune asperità che ci aspettiamo possano essere limate con l’introduzione di una varietà maggiore di suoni oppure con un approccio più organico alla composizione.