7.5
- Band: VIRTUAL SYMMETRY
- Durata: 01:15:22
- Disponibile dal: 30/06/2020
Spotify:
Apple Music:
I Virtual Symmetry giungono con “Exoverse” al loro secondo full-length, ma parliamo di una band ormai di una certa esperienza, attiva da oltre un decennio e che ha pubblicato anche un EP e un live album. Si tratta di un concept album che, stando alle note che accompagnano il promo, narra “la storia di un eroe alla scoperta di se stesso attraverso un viaggio verso una dimensione al di là dell’universo conosciuto”. Insomma, una storia di carattere fantascientifico ma con risvolti introspettivi e psicologici, che rende molto bene l’idea anche di quello che trasmettono i Virtual Symmetry con la loro musica. Si può riscontrare in tal senso un notevole sforzo sia compositivo che realizzativo: la maggior parte delle tracce riporta infatti un minutaggio davvero consistente (addirittura la titletrack è di oltre ventitrè minuti), con la presenza di ospiti di un certo rilievo, tra cui citiamo Jordan Rudess (Dream Theater), Tom S.Englund (Evergrey) e Thomas Lang, senza tralasciare la presenza di orchestrali o soprani. Inoltre, va pure evidenziato come il disco sia stato registrato ai Peter Gabriel’s Real World Studios in Inghilterra, mentre il mixaggio ed il mastering sono stati curati da Sascha Paeth e Miro. Un impegno e una professionalità che si sono certamente tradotti in un album affascinante e ricco di sfaccettature: un disco dunque di spessore, pur con alcuni aspetti che ci portano a considerarlo una sorta di capolavoro mancato.
Riconosciamo, infatti, a “Exoverse” una grande capacità di incantare ed emozionare l’ascoltatore, pur nella complessità data da un album prog metal, che per giunta è un concept, con diversi temi che vengono perciò rielaborati e riproposti varie volte nel corso della tracklist. C’è poi la capacità di creare atmosfere quasi magiche, che toccano le corde dell’ascoltatore, nel modo di intrecciarsi delle chitarre di Valerio Villa e delle tastiere di Mark Bravi con la voce di Marco Pastorino. Per contro, la band tende a introdurre spesso lunghi intro e outro o anche intermezzi, perlopiù elettronici o orchestrali, che tendono a rendere frammentaria la tracklist, quasi come se questa procedesse per improvvise fiammate per poi spegnersi o accendersi lentamente. Citiamo a titolo di esempio una traccia come “Remember”, davvero notevole per la bellezza delle sue melodie e la squisitezza degli arrangiamenti (peraltro anche con ottimi inserti di sax), ma che risente di una coda finale che finisce per appesantire inutilmente il pezzo; discorso analogo può farsi per “Exodus”, una canzone impreziosita dalla bella interpretazione di Englund; oppure, ancora, potremmo menzionare “Safe”, un’altro pezzo di rilievo, ma con un lunghissimo assolo di piano senz’altro bello, ma che facciamo sinceramente un po’ fatica a calare nel contesto generale del brano. Va meglio tuttavia nella meravigliosa suite rappresentata dalla tracklist, dove ci sono ampie digressioni strumentali, caratterizzate però da una serie di assoli che appaiono perlomeno svilupparsi in maniera più fluida e naturale.
“Exoverse” è dunque un’opera che riesce a toccare picchi qualitativi altissimi, di grande intensità, che avrebbe avuto bisogno a nostro avviso di un ulteriore sforzo per mettere ordine tra le tante idee, non sempre sviluppate in maniera ottimale. Resta il fatto comunque che, proprio per i suoi grandi pregi, si tratta di un’uscita importante, specialmente in ambito metal prog, che merita senz’altro di risaltare all’attenzione degli ascoltatori.