7.0
- Band: VISION DIVINE
- Durata: 00:52:13
- Disponibile dal: 08/11/2005
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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“Stream Of Consciousness” è stato senza ombra di dubbio un disco molto importante per i Vision Divine che, reduci dall’abbandono di tre quinti della formazione tra cui il carismatico singer Fabio Lione, dovevano dimostrare di non aver accusato eccessivamente questo duro colpo. Il disco è stato un successo, i nuovi ragazzi hanno dimostrato tutto il loro valore ed il pubblico ha risposto in maniera talmente positiva che la band capitanata da Olaf Thorsen ha deciso di mettersi subito al lavoro ad una nuova studio release. “The Perfect Machine” ad un primo ascolto risulta spiazzante, l’angelo (da sempre simbolo della band) in veste meccanica è un chiaro segno del tocco moderno che i Vision Divine hanno dato ai nuovi brani: l’opener “The Perfect Machine”, lunga quasi otto minuti, suona veramente attuale, i riff di Olaf sono potentissimi, potremmo etichettarli thrash senza eccessiva difficoltà, mentre le linee vocali ed i cori intonati da Michele Luppi mantengono la grandiosa vena melodica che ha fatto la fortuna del precedente lavoro. Già pronti ad aspettarci i capitoli successivi sulla stessa linea d’onda, veniamo nuovamente beffati con “1st Day Of A Never-ending Day”, hard/pomp song ottantiana con tanto di tastiere a-là-Europe che ricalca quanto sentito sul recente disco solista di Luppi. Nel “cocktail” vincente dei Vision Divine non può certo mancare l’ingrediente progressive, cambi di tempo ed i virtuosismi ritmici dietro le pelli rendono le canzoni tutt’altro che scontate. Dietro al banco di registrazione siede niente meno che il leader degli Stratovarius Timo Tolkki, fattore molto importante per donare a “The Perfect Machine” la miglior produzione che i Vision Divine abbiano mai avuto. A voler essere eccessivamente critici, le diverse influenze musicali presenti sul disco potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio per chi si pregustava un ascolto più “lineare” come accaduto in passato. Che i Vision Divine fossero una delle realtà più importanti della scena italiana lo si sapeva, “The Perfect Machine” spazza via qualsiasi altro dubbio.