6.0
- Band: VISIONS OF ATLANTIS
- Durata: 00:26:27
- Disponibile dal:
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
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Forse questo EP meriterebbe qualcosa di più del voto che troverete in calce alla recensione. Diciamo che, se analizzassimo esclusivamente la qualità sonora di quanto esce dagli auricolari durante l’ascolto di “Maria Magdalena”, potremmo anche sbilanciarci e dare un mezzo voto e forse anche quasi un voto in più. Però non lo facciamo, e per due buoni motivi: il primo è che esistono Nightwish, Epica e Within Tempation, e ciascuna di queste band ha un particolare, un punto di forza o più semplicemente un aspetto che le rende uniche. I Nightwish hanno l’indubbio merito di essere arrivati prima, in tempi in cui il metal femminile vedeva una netta predominanza della figura della cosidetta ‘bad girl’ rockettara, tutta ribellione e sfrontataggine, introducendo al suo posto il concetto della cantante elegante e dall’impostazione operistica. Gli Epica hanno sempre tenuto un occhio aperto sulle contaminazioni e un songwriting vario, non disdegnando mai di rendere interessante la propria musica con incursioni in generi (come il death) anche lontani tra loro. Ai Within Temptation dobbiamo invece una migrazione verso lidi ancora più distanti e moderni come il pop e l’elettronica, con la pubblicazione di un ultimo album di grande successo commerciale in grado di registrare parecchi sold out. E dei Visions Of Atlantis cosa possiamo dire? Ecco il punto: sulla band austriaca possiamo dire poco e niente. Privi degli spunti inaspettati degli Epica, troppo adagiati sulle coordinate segnate dalla ex band di Tarja Turunen e incapaci di sfoggiare un appeal commerciale o costruzioni melodiche anche solo vagamente vicine a quelle dei colleghi olandesi, i Visions Of Atlantis rappresentano il chiaro caso di band stritolata dai colossi che essa stessa si sceglie come punti di riferimento. Peccato, ci viene da dire, perché come dicevamo la musica presente in questo EP non è malvagia. Potente quanto serve per potersi proclamare metal senza vergogna, melodica quanto basta a rimanere in mente dopo pochi ascolti e sinfonica ed orchestrale come non mai, la musica presente in “Maria Magdalena” sarebbe anche in grado di colpirci, se non fosse appunto per questa mancanza di iniziativa, di personalità e anche un po’ di capacità che finisce sempre per affossare i loro prodotti. Così, ci accontentiamo dei contenuti di questo EP: una cover/reintepretazione peraltro ben riuscita di un pezzo pop degli anni ’80 (la titletrack), un paio di pezzi rivisitati in una forma più potente ed interessante ed infine tre inediti di cui uno, “Change Of Tides”, davvero di buona qualità. L’EP mostra dunque possibili margini di miglioramento per la band austriaca, soprattutto se si considera la già citata “Change Of Tides”, simile nel costrutto ai migliori momenti dei Nightwish e non mera e sbiadita copia come la passata produzione, però ancora il materiale è troppo poco per poter andare oltre alla sufficienza che vedete scritta. Speriamo facciano tesoro di quanto appreso sul prossimo album.