7.5
- Band: VIZA
- Durata: 39:30
- Disponibile dal: 05/10/2012
- Etichetta:
- Graviton Music Services
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
I più Szigetiani tra voi, soprattutto quelli che hanno bazzicato da quelle parti nel 2012, avranno già sentito parlare dei Viza. Stessa cosa per coloro che seguono il buon Tankian. Ed è proprio il leader dei SOAD ad avere dato la pubblicità più forte a questi Viza (“una delle band più interessanti che mi sia mai capitato di incontrare” ha più volte fatto sapere). Amicizia, fratellanza, o effettiva testimonianza del carattere della band non si sa con certezza. Quello che si sa è che i Viza sono effettivamente losangelini, anche se di origine greca e armena, e suonano quello che è un folk metal multietnico, con la compresenza di strumenti tipici del rock e del folk (duduk e oud tra gli altri). “Carnivalia” è il terzo full length dei sette di LA, inciso da Jared Gosselin (D12, Macy Gray) ai Frank Zappa’s UMRK Studios e sicuramente raggiunge la più forte animosità e la più forte mescolanza di generi finora sostenuta dalla band. Si potrebbe definire questo “Carnivalia” come un viaggio attraverso quelli che sono le rapsodie multiculturali dei Gogol Bordello, i riff e le urle alla SOAD, le melodie balcaniche alla Goran Bregović o Emir Kusturica, l’aggressività di un certo folk metal, un pizzico di psichedelia con influenze drammatiche e satiriche a livello lirico e d’immagine (il buon video della title-track ne è un esempio). Le liriche spaziano su tutto lo spettro dei comportamenti umani, dall’amore alla libertà, alla voglia di festa e alla riflessione e si amalgamano bene al baraccone di circensi e alla loro proposta musicale, quasi facendo diventare questo loro nuovo prodotto anche un multietnico commentario satirico sulla società. Chiamarlo folk metal è riduttivo; potremmo aggiungerci gypsy punk, musica etnica, rock, psichedelic ethnic music ( “Shall We Reign Dance?”), rock balcanico (“Everybody Wants Money!”) ma non raggiungeremmo comunque tutto lo spettro di quanto contenuto in “Carnivalia”. Definirli mix perfetto tra System Of A Down e Gogol Bordello, come è stato fatto, è forse troppo pretenzioso, ora come ora. La proposta è articolata, ricercata, divertente, folle al punto giusto, ma manca forse qualche vera hit, qualche ritornello assimilabile fin da subito, e che non si dimentica facilmente. E se i succitati SOAD, Gogol Bordello, Goran Bregović o Emir Kusturica hanno dalla loro questi cavalli di battaglia, forse sarà solo il tempo e i prossimi lavori che potranno confermare questi Viza allo status di cult-band. Le premesse ci sono tutte.