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- Band: VNV NATION
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
- Distributore: Audioglobe
Un futuro perfetto. Nato come industrial/ebm act con il leggendario esordio di “Advance And Follow”, il duo inglese formato da Ronan Harris e Mark Jackson, arriva al suo quarto full-length album, dopo i fortunatissimi “Praise The Fallen” e “Empires” ed una manciata di singoli ed EP pubblicati tra il 1995 ed oggi (tra cui, vanno segnalati assolutamente “Standing – Burning Empires”, contenente i remix di ‘Empires’, e l’ottimo”Solitary EP”). Preannunciato dall’accattivante singolo “Genesis” (in cui faceva bella presenza uno splendido remix ad opera dell’astro nascente Icon Of Coil), il nuovo “Futureperfect” si attesta, nella discografia dei VNV Nation, come l’ennesimo passo avanti in quel discorso evolutivo cominciato proprio agli albori della loro carriera, e che anche in quest’occasione non smentisce affatto la volontà dei nostri di non ristagnare in quegli stessi elementi che li hanno portati ai vertici del genere. Alle sensazioni puramente ebm del precedente platter, i nostri contrappongono infatti una maggiore sensibilità per la sperimentazione, che in questo nuovo album raggiunge i suoi picchi nello strumentale “Electronaut” o nei vari intermezzi strumentali, ed un tocco decisamente dark/synthpop in alcuni episodi, in particolar modo “Holding On” e “Carbon”, che per certi versi potrebbero essere assimilabili ad alcune tentazioni depechemodiane palesate anche nei Covenant di “United States Of Mind” o nell’attuale scena future-pop mitteleuropea. Seppure in misura decisamente inferiore rispetto al suo predecessore, anche “Futureperfect” contiene quella ‘solita’ manciata di dancefloor killing hits a cui i VNV Nation ci avevano abituato finora; e stavolta, oltre alla già citata ‘Genesis’, le nuove killer songs rispondono ai nomi di “Beloved” (che è il secondo singolo estratto dal nuovo album) ed “Epicentre”, entrambe sfoggianti alcuni dei migliori refrain mai ascoltati finora dagli autori di piccoli capolavori come “Honour”, “Rubicon” e “Forsaken”. Da segnalare, inoltre, la splendida traccia di chiusura, “Airships”, che appare, per via della struttura e per l’utilizzo di alcune soluzioni molto retrò, come un tributo ai maestri Kraftwerk, a cui ovviamente anche la tematica positivista e futuristica di “Futureperfect” non può che ricollegarsi. Un lavoro estremamente maturo, che riuscirà a consolidare maggiormente la validità del discorso artistico dei ‘Viktory Not Vengeance’ Nation… Consigliatissimo.