6.5
- Band: VOICES OF DESTINY
- Durata: 00:46:00
- Disponibile dal: //2010
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
Esordio assoluto per i Voices Of Destiny, combo teutonico che nasce agli inizi del 2004, ma che solo ora riesce a raggiungere la tanto agoniata “prima release”; la band rientra in quel filone musicale che, all’inizio del nuovo millennio, aveva raccolto numerosi adepti sulla scia del successo di band come Epica, Within Temptation e all’esplosione commerciale degli Evanescence. La band tedesca, dedita appunto ad un gothic con voce femminile che prevede qualche inserto con voce maschile in growl, purtroppo non è mai riuscita ad esplodere in quegli anni e quindi a poter sfruttare il periodo favorevole. E di certo non aiuta il genere musicale a cui appartengono, soprattutto perché i VOices Of Destiny non inventano nulla di nuovo, andando anzi ad arricchire, si fa per dire, il già folto panorama del genere. La band però, nonostante tutto, dimostra di saperci fare e di essere in grado di confezionare dodici canzoni molto compatte, melodiche, fresche, dove svetta la female voice della bravissima Meike Holzmann, in possesso di una voce dolce ed eterea, ma anche carica di personalità, il che le permette di trasmettere alle sue interpretazioni una sottile vena malinconica. Ad arricchire l’album troviamo una produzione accorta e pulita, affidata a quel Andy Horn che in passato è stato dietro alla console di artisti quali Edenbridge, Lanfear, Liv Kristine, gisuto per fare qualche nome. Oltre all’interessante opener “Ray Of Hope”, brano accattivante e dalla facile presa, è difficile trovare songs che si elevino al di sopra dello standard qualitativo della release; certo, non siamo di fronte ad un capolavoro, ma senza ombra di dubbio questo “From The Ashes”, al termine dell’ascolto, risulta essere un album di sicuro interesse per gli amanti del genere. Un lavoro che, nonostante appartenga ad un genere abbastanza inflazionato, in fin dei conti ci regala attimi di freschezza musicale per un ascolto spensierato ma non per questo di valore inferiore.