VOIVOD – Post Society

Pubblicato il 07/03/2016 da
voto
7.5
  • Band: VOIVOD
  • Durata: 00:30:34
  • Disponibile dal: 26/02/2016
  • Etichetta:
  • Century Media Records
  • Distributore: Universal

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Quando si parla dei Voivod, anche un EP di passaggio verso un nuovo album diventa un momento importante, uno snodo cruciale da prendere in seria considerazione. “Post Society” arriva a interrompere un silenzio discografico relativamente breve, sono trascorsi infatti poco più di tre anni dall’ottimo “Target Earth” e all’orizzonte, stando alle recenti dichiarazioni della band, dovrebbe esserci il suo successore, previsto entro l’anno. Fermandoci invece all’EP oggi in esame, segnaliamo che dei cinque brani proposti due sono già editi, arrivando “We Are Connected” dallo split in compagnia degli At The Gates e “Forever Mountain” da quello assieme ai Napalm Death. Un buon espediente, quello di includerle in “Post Society”, per dare maggiore risalto a canzoni altrimenti destinate a rimanere conosciute soltanto nel circuito dei collezionisti e che, come le altre tre presenti nella raccolta, sono assolutamente degne di nota. Perché il dato fondamentale dei Voivod attuali, quelli ripartiti di slancio con l’annessione in line-up del chitarrista Chewy, è che siamo di fronte a una formazione nel pieno del suo fulgore, degna erede di quella che rivoluzionò il metal underground a colpi di thrash, psichedelia e visioni distopiche negli anni di “Killing Technology”, “Dimension Hatröss” e “Nothingface”. Proprio dalle migliori opere degli Anni ’80 e dal flavour allucinato dell’ultima prova in studio su lunga distanza provengono gli influssi che hanno generato le nuove, interessantissime tracce. Respiriamo l’aria anarchica dei primi esperimenti, quando all’indole punk nient’affatto sopita dei primi due album andava aggiungendosi una spavalda irrequietezza e le barriere andavano a cadere una alla volta, permettendo al Voivod di passare all’età adulta e dare sfogo di una maturità abbondantemente compromessa dalla gioia della rivelazione e creazione di nuovi mondi. La produzione sembra seguire queste mire di riscoperta di se stessi per puntare poi con convinzione al futuro, il suono è chiaro e in alcuni punti volutamente leggero, a far passare l’idea che i Voivod siano per certi versi un organismo semplice, ruspante e i suoi componenti non abbiano alcuna intenzione di architettare musica ostica o pretenziosa. Un obiettivo centrato immediatamente nella sgargiante title track, che recupera alcune intuizioni rock’n’roll dell’omonimo disco di rientro con Newsted al basso e si butta presto in un techno-thrash frizzante e colmo di dissonanze. Fa impressione sentire tanta scorrevolezza abbinata a uno sviluppo ritmico così storto e ad arrangiamenti deviati e funambolici, frenati quel che basta per non appesantire mai le strutture di orpelli ridondanti. In “Forever Mountain” i deliri psichedelici prendono il sopravvento, Snake stressa a dovere la sua voce nasale e spazia amabilmente da registri lisergici a un cantato accorato dannatamente rock. Si respira l’aria lunatica di “Nothingface”, mediata dal senso del refrain impattante guadagnato da “Angel Rat” in avanti. In “Fall” a dare spettacolo è l’istrionismo di Chewy, che si dimostra nuovamente un sacrosanto erede di Piggy accumulando soliste stridenti l’una sull’altra, in un elegante quanto bislacco sovraccarico neuronale nella progressione di chiusura, al termine di un altro pezzo avvincente e senza una nota fuori posto. “We Are Connected” gioca con l’oscurità dello spazio profondo, scivolando dopo un attacco estremamente catchy in una specie di sinfonia cosmica, dondolante sul pozzo dello spleen completo. Le cattedrali sonore in scomposizione nell’infinito di “Nothingface” sono nuovamente più di un sospetto e a salire in cattedra è anche in questo caso Snake, ad una delle sue migliori prove in carriera. Chiude la bella versione di “Silver Machine” degli Hawkwind, reinterpretata benissimo senza che venga stravolta di sana pianta. EP splendido (segnaliamo anche che in “Post Society” ha il suo battesimo del fuoco in studio il nuovo bassista Rocky, sostituto di Blacky), se queste sono le premesse per il prossimo full-length, prepariamoci ad accogliere l’ennesimo masterpiece dai quattro canadesi. L’universo è ancora ai loro piedi.

TRACKLIST

  1. Post Society
  2. Forever Mountain
  3. Fall
  4. We Are Connected
  5. Silver Machine
3 commenti
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