voto
8.0
8.0
- Band: VOLBEAT
- Durata: 00:50:58
- Disponibile dal: 10/09/2010
- Etichetta:
- Mascot Records
- Distributore: Edel
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Li hanno chiamati "Elvis metal", "thrashabilly", han cercato di definirli in tutti i modi ma la loro particolarissima proposta musicale mette ancora in crisi chi si trova a parlare di un loro album. I Volbeat, band ormai lanciata a tutta velocità soprattutto in Nord Europa, sono infatti uno di quei gruppi trasversali in grado di unire più generi e radunare ai loro concerti fan dai gusti più disparati. Questa è la vera marcia in più di un gruppo che, oltre ad una preparazione tecnica più che buona, ha saputo amalgamare come nessuno prima influenze di vario genere come il classic metal, l’hard rock, il thrash metal dei Metallica, il punk rock di Misfits, Social Distortion o Green Day con sonorità country, blues e rock ‘n’ roll anni ’50 e ’60 tipiche di Johnny Cash, Jerry Lee Lewis e, in particolar modo, Elvis Presley. Per mettere assieme un sound così variegato serviva molto talento, caratteristica che il leader Michael Poulsen fortunatamente non solo aveva ma che ha saputo sfruttare al meglio. Il nuovo "Beyond Hell / Above Heaven" prosegue sulla scia tracciata dai precedenti album, soprattutto gli ultimi due, e dà prova di una continuità qualitativa oggi non certo comune, soprattutto se come in questo caso ci si trova di fronte a qualcosa di originale. Il disco, nonostante denoti una certa riproposizione di una formula ormai collaudata, riesce infatti a convincere grazie al solito mix di brani stilisticamente vari sia al loro interno che l’uno rispetto all’altro. Si passa infatti dall’ottima opener che, guidata come al solito dalla voce di Michael tra Elvis e un James Hetfield in versione rockabilly, fonde in un solo pezzo quasi tutte le influenze di cui sopra, al rock commerciale del malinconico singolone "Fallen", fino al thrash metal in stile Metallica, Iced Earth o Artillery delle strofe di "Who They Are". E siamo solo all’inizio, perchè a fianco del "quasi" death metal di "Evelyn", in cui Barney dei Napalm Death si alterna al cantato pulito di Michael, troviamo il country punk di "Being 1" dove si sente anche qualche influenza dei Flogging Molly. Senza tralasciare inoltre i riff alla Ac/Dc e le melodie ariose con tanto di armonica a bocca di "Heaven Nor Hell" o il punk rock metallificato di "Thanks", un ringraziamento della band verso i propri fan e un richiamo ai Dropkick Murphys. Se questo non bastasse, potreste trovare interessanti le atmosfere quasi western di "7 Shots", brano più classicamente metal su cui canta anche Mille Petrozza dei Kreator, o la trascinante "16 Dollars", a tutti gli effetti il pezzo più rockabilly mai fatto dai Volbeat e non a caso impreziosito dallo slap di contrabbasso di Jakoc Øelund dei Taggy Tones. "Beyond Hell / Above" Heven è dunque un altro bel lavoro di quattro rocker danesi dalle ampie vedute, che pongono al centro della propria divertente proposta ottime melodie, impatto, tiro e un’apertura mentale che tiene lontani loro e i tantissimi fan che hanno imparato ad apprezzarli, da schemi, inutili etichette e preconcetti.