VOLBEAT – Guitar Gangsters & Cadillac Blood

Pubblicato il 01/09/2008 da
voto
8.0
  • Band: VOLBEAT
  • Durata: 00:48:24
  • Disponibile dal: 01/09/2008
  • Etichetta:
  • Mascot Records

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Con il precedente "Rock The Rebel / Metal The Devil" i Volbeat avevano fissato da un lato le coordinate del loro stile e dall’altro il livello qualitativo con il quale si sarebbero dovute confrontare le future uscite. Difficile quindi per il quartetto danese replicare un disco di tutto spessore come quello, capace addirittura di finire al primo posto in classifica in madrepatria e raccogliere grandi consensi di critica e pubblico soprattutto nell’Europa centro settentrionale. Anche se dalle nostre parti la band non ha trovato la distribuzione e la spinta pubblicitaria che meriterebbe, non possiamo far a meno di esprimere un senso di soddisfazione nel constatare come, pur con il nuovo chitarrista Thomas Bredahl al posto di Franz "Hellboss" Gottschalk, ancora una volta sia riuscita a soddisfare le aspettative, mantenendo inoltre fede al proprio stile influenzato da metal, hard rock, rockabilly, punk rock, blues e country. Con il solito riferimento a Metallica (questa volta più marcatamente della controversa epoca "Load" e "Reload"), Misfits, Social Distortion, Johnny Cash e, soprattutto come parti vocali, Elvis, il gruppo sposta leggermente la barra verso composizioni più accessibili, immediate e un po’ meno metal in particolare se paragonate all’esordio "The Strength / The Sound / The Songs". Non manca certo il groove e l’impatto di pezzi dal riffing pesante come "Hallelujah Goat", la thrashy "Wild Rover Of Hell" o la conclusiva "Find That Soul" ma è evidente una maggior attenzione per la melodia. Caratteristica questa che si nota ad esempio nei lenti "Mary Anns Place", con l’ottimo duetto tra Michael e la cantante dei The Storm, Pernille Rosendahl, e "Light A Way", nella quale troviamo anche arrangiamenti sinfonici. In entrambi i brani il gruppo conferma di saperci fare con atmosfere malinconiche e romantiche, ben interpretate dal solito stile "Elvisiano" del frontman Michael Poulsen. Spettacolari anche la hit "Mabellene I Hofteholder", nella quale melodie figlie del rock anni ’50 si incontrano con adrenaliniche ripartenze punk-metal, e "Still Counting" dove tra riffoni thrash ribassati e aperture punk rock trovano spazio addirittura sprazzi di reggae. Come detto, forse anche per evitare un eccessivo riciclo di idee, in "Guitar Gangsters & Cadillac Blood" c’è meno metal rispetto ai due album precedenti e viene dato più spazio agli altri generi che costituiscono il personalissimo stile dei Volbeat. Ecco allora la notevole dose di punk che caratterizza "Back To Prom" o il country punk rockabilly metallizzato di "We" e della cover in versione accelerata di "I’m So Lonesome I Could Cry" di Hank Williams. Difficile trovare in questo lavoro un pezzo debole, merito anche degli ottimi suoni curati come in passato da Jacob Hansen. I Volbeat confermano dunque di meritarsi tutto il rispetto guadagnatosi in questi anni con una proposta musicale tra le più originali attualmente in circolazione e che il popolo metal e rock italiano deve in gran parte ancora scoprire.

 

TRACKLIST

  1. TRACKLIST:
  2. Intro (End of the Road)
  3. Guitar Gangsters & Cadillac Blood
  4. Back to Prom
  5. Mary Ann's Place
  6. Hallelujah Goat
  7. Maybellenne i Hofteholder
  8. We
  9. Still Counting
  10. Light a Way
  11. Wild Rover of Hell
  12. I'm So Lonesome I Could Cry (Hank Williams cover)
  13. A Broken Man and the Dawn
  14. Find That Soul
  15. Making Believe (Jimmy Work cover)
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