8.5
- Band: VOLBEAT
- Durata: 00:42:38
- Disponibile dal: 23/02/2007
- Etichetta:
- Mascot Records
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"Rock The Rebel / Metal The Devil", il secondo disco dei danesi Volbeat, corona il più che discreto successo ottenuto in madrepatria e terre limitrofe dal precedente esordio "The Strength / The Sound / The Songs". Trainato da un sound molto personale fatto da thrash e classic metal, hard rock, punk rock, country e rockabilly e dunque con innumerevoli influenze tra cui Metallica, Misfits, Ramones, Johnny Cash, Jerry Lee Lewis e Elvis, il gruppo ha concentrato su di sé l’attenzione di molti media specializzati nordeuropei e ha saputo conquistare le platee con prestazioni dal vivo degne di una band destinata alle alte sfere del rock/metal odierno. "Rock The Rebel / Metal The Devil" non solo conferma quanto di buono già espresso con il precedente lavoro ma pone le vere basi per il successo della formazione che con le undici tracce di questo lavoro riesce a spaziare con sorprendente disinvoltura e originalità tra tutti i generi sopra indicati. Non solo, perché il disco, oltre ad essere molto vario, contiene anche diversi brani divertenti, catchy, in certi casi quasi ballabili e decisamente adatti ad essere proposti dal vivo. Accanto al groove dei riff e alle inflessioni contry della opener "The Human Instrument" e alla pesantezza della successiva "Mr. & Mrs Ness", troviamo infatti pezzi che si stampano in testa dopo mezzo ascolto. Esempi sono le punk rockabilleggianti "The Garden’s Tale" e "Radio Girl" o il fenomenale country-punk-heavy-rock ‘n’ roll dell’adrenalinica "Sad Man’s Tongue" dove il tiro dei riff e della sezione ritmica è assolutamente micidiale e la voce del frontman Michael, tra un James Hetfield anni ’90 e Elvis, completa il tutto con uno stile quasi vintage. Ottima la sua interpretazione sulla romantica "Soulweeper #2", continuo sia dal punto di vista tematico che stilistico della prima parte presente sul disco d’esordio. Impossibile inoltre non citare "Devil Or The Blue Cat’s Song" e la tirata e divertentissima "A Moment Forever", anch’esse esplosive miscele di metal, punk e rock anni ’50-’60 che trascinno l’ascoltatore sin dalle prime note e che culminano con ritornelli di grande presa. Certo non manca qualche somiglianza con il precendente lavoro (vedasi ad esempio gli inizi delle vecchie "Danny And Lucy" e "Fire Song" e, rispettivamente, quelli delle nuove "A Moment Forever" e "Boa") ma è un dettaglio che non pesa sulla qualità complessiva del disco. Ottimi i suoni a cura di Jacob Hansen, il quale ha saputo trovare il giusto mix di pulizia e potenza che amalgamasse al meglio i vari stili presenti nell’album, senza che i brani risultassero slegati l’uno dall’altro o al loro stesso interno. Se siete in cerca di qualcosa di originale, fresco, orecchiabile, ben suonato, assolutamente trasversale e dunque in grado di mettere d’accordo più tipologie di ascoltatori, i Volbeat forse fanno al caso vostro e "Rock The Rebel / Metal The Devil" è un ottimo modo per iniziare a conoscerli.