6.5
- Band: VOLTUMNA
- Durata: 00:42:56
- Disponibile dal: 13/12/2019
- Etichetta:
- Extreme Metal Music
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Seguiamo da tempo le mosse dei Voltumna e il loro continuo oscillare tra varie scuole di pensiero black e death metal. Un percorso musicale che, nell’arco di otto anni, ha visto il gruppo laziale confezionare un numero cospicuo di release e suonare live regolarmente sia in Italia che all’estero, esprimendo solidità e voglia di affermarsi in quello che è ormai un calderone vastissimo. Ottimi propositi che però, dati alla mano, non hanno mai portato alla band del cantante/chitarrista Haruspex un effettivo ritorno in termini di visibilità e interesse da parte della platea underground, con album formalmente ben costruiti ma troppo legati all’operato dei maestri per emergere o distinguersi dalla massa. “Ciclope”, tuttavia, potrebbe rappresentare un piccolo spartiacque nella carriera dei Nostri e nel loro viaggio fra i miti e le vicende degli antichi popoli del Mediterraneo. Rimasti pressoché immutati i punti di riferimento (Rotting Christ, Necrophobic, Behemoth del periodo Avantgarde Music), la tracklist mette sul piatto una discreta sensibilità melodica e un guitar work un filo più intraprendente rispetto al passato, elementi che vanno a porre le basi per un lotto di brani non certo descrivibile come ‘personale’, ma che perlomeno scorre senza lasciare un effetto di copia carbone sullo spartito, offrendo anche qualche scorcio di genuino trasporto arcano. La produzione, oltremodo fredda e meccanica, stempera un po’ la profondità di queste soluzioni, ma ciò non impedisce a tracce come “The Megalithic Circle”, “Cosmos” o “La furia dei ciclopi” di fare una buona impressione, in un susseguirsi di uptempo arrembanti e parentesi atmosferiche dal taglio ora diabolico, ora vagamente etnico. Un album perfetto e/o indimenticabile? No di certo, ma di sicuro quello che meglio immortala la visione musicale del terzetto di Viterbo. La strada è comunque quella giusta.