7.0
- Band: VREID
- Durata: 00:42:19
- Disponibile dal: 24/04/2006
- Etichetta:
- Tabu Recordings
- Distributore: Audioglobe
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Pare proprio che il trend degli ultimi anni in campo black sia il blackand roll: anche i qui presenti Vreid infatti, con il loro secondo album”Pitch Black Brigade”, sterzano prepotentemente in questa dimensione.Il loro precedente “Kraft” già lasciava presagire qualcosa, ma quiprobabilmente si porta a compimento un percorso che parte da lontano,dalle ceneri dei Windir, ottima viking band con quattro albumall’attivo. Il lavoro che ci apprestiamo a recensire ha però poco a chespartire con il lontano passato, frutto appunto di una maturazione (odi una involuzione, a seconda del punto di vista) che ha portato inostri a semplificare il loro sound, applicando strutture atte adessere subito memorizzate. Il viking black è qui quasi completamenteaccantonato, in favore di un suono grezzo, memore di Venom e Motorheade, rimanendo in campo prettamente black, ultimi Darkthrone. Soprattuttola sezione ritmica si è adeguata alla nuova forma assunta dai Vreid,mentre le chitarre rimangono piuttosto blackeggianti ed in qualchefrangente anche piuttosto vicine al passato, ad esempio in alcuni riffdi “Pitch Black” o nella splendida “Hengebjørki”, contanto di deliziosi arpeggi chitarristici, batteria marziale e corinordici a fine canzone. La voce di Sture è come sempre vicinaall’eccellenza, stavolta aiutata da una produzione decisamentesuperiore alla media. “Pitch Black Brigade” è quindi un lavoro cheguarda avanti senza snaturarsi del tutto, portando all’eccesso lalezione di “Kraft”. Da alcuni potrà essere considerato un album ditransizione, altri lo adoreranno, molti parleranno di band che sisnatura, ma se lo si riesce a guardare con distacco questo secondolavoro dei norvegesi non è altro che l’ennesimo buon album di unaformazione intelligente e discretamente creativa alla quale però mancaquel quid per diventare realmente grande.