VULTURE – Dealin’ Death

Pubblicato il 18/05/2021 da
voto
7.5
  • Band: VULTURE
  • Durata: 00:42:41
  • Disponibile dal: 21/05/2021
  • Etichetta:
  • Metal Blade Records
  • Distributore: Audioglobe

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La cara e vecchia VHS-TDK, quella con il delfino che schizzava fuori dal televisore; ve la ricordate? Straripante di registrazioni, tra film horror presentati dallo zio Tibia, puntate notturne di “Sgrang” o “Headbangers Ball” per chi aveva la fortuna di possedere la TV satellitare. E tra le miriadi di videoclip presenti su quei nastri, vi avremmo visto benissimo anche quello di “Star-Crossed City”, singolo numero due – nonchè uno dei miglior episodi – del qui presente “Dealin’ Death”, terzo capitolo dei Vulture, band teutonica devota allo speed/thrash d’annata. Old-school che, come già dimostrato nei primissimi demo (“Victims Of The Blade”) e nei due precedenti lavori, trasuda affilato da ogni singolo riff. Me se nei primi due album, pur convincendo, i cinque della North Rhine Westphalia avevano mostrato le proprie capacità con il freno a mano leggermente tirato, questa volta, affezionati degli eighties, hanno distrutto qualsiasi inibizione, sfoderando dieci brani feroci, aggressivi, dinamicamente notevoli e armoniosi. Ricopritevi di toppe e borchie e, mentre la lama impietosa scende sovrana sul corpo inerme e disperato del prigioniero di turno (seguendo le trame narrate da Edgar Allan Poe ne “Il Pozzo e il Pendolo” richiamato dalla copertina), gettatevi a capofitto all’ascolto di “Dealin’ Death”: quaranta minuti di spietato speed/thrash in cui pure una buona dose di NWOBHM trova il giusto spazio tra i grovigli intarsiati dalla coppia d’asce formata da Stefan Castevet e Mattes Outlaw. Troverete gli Annihilator, gli Exciter, sicuramente gli Exodus, anche i Destruction e pure Mercyful Fate (“Malicious Soul”) ed Iron Maiden. Un mix di rimandi, una tavolozza di richiami che non vanno comunque a toccare il rischioso limite dello scimmiottamento, tanto per le melodie strumentali, quanto per l’impostazione vocale di Steeler, un po’ Paul Baloff, un po’ Schmier, un po’ King Diamond, puntualmente accompagnato da cori rocciosi e adrenalinici.
Dall’intro “Danger Is Imminent”, vagamente simile a quello di “Alison In Hell”, alla conclusiva “The Court Of Caligula”, avrete di che muovere quel collo rimasto ingessato per così tanto tempo; basta atmosfere extrasensoriali, stop ai viaggi sperimentali, ai pezzoni infiniti e indecifrabili, coi Vulture si torna indietro nel tempo rimanendo tuttavia coi piedi ben piantati al presente. Ogni brano riesce a dare più di uno spunto, rilanciando ad ogni sfuriata speed un passaggio più classico e melodioso, impacchettando così, insieme ad una serie notevole di cambi di ritmo, pezzi diretti e maledettamente accattivanti. Difficile scegliere quale sia il brano simbolo di questo “Dealin’ Death”, in quanto tutti meritevoli: forse, come accennato ad inizio recensione, “Star-Crossed City”, sintetizza al meglio la qualità del gruppo tedesco. Di fronte all’ovvia ispirazione verso chi li ha preceduti, premiamo comunque i Volture per la loro freschezza d’intenti, sicuri che on stage potranno alimentare la fiamma già esplosa in studio.

TRACKLIST

  1. Danger Is Imminent
  2. Malicious Souls
  3. Count Your Blessings
  4. Gorgon
  5. Star-Crossed City
  6. Flee The Panthom
  7. Below The Mausoleum
  8. Dealin' Death
  9. Multitudes Of Terror
  10. The Court Of Caligula
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