7.0
- Band: VULTURE
- Durata: 00:45:13
- Disponibile dal: 07/06/19
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Rischiando di scadere nella banalità, possiamo tranquillamente dire che se in fianco al nome della label avessimo indicato, come anno di produzione, il 1985 (o simili), credo che nessuno, a conti fatti, se ne sarebbe accorto. Il qui presente “Ghastly Waves & Battered Graves” trasuda anni Ottanta dalla prima all’ultima nota, dal primo all’ultimo riff, dal primo all’ultimo acuto. D’altro canto, basta buttare un occhio alla cover per tornare a quel periodo. La formula adottata dai teutonici Vulture, già promossa nel debutto “The Guillotine” rilasciato due anni fa, viene svalvolata anche nelle otto tracce presenti in tracklist: uno speed/thrash lanciato a mille sui binari più folli, intersecando il tutto con accenni calibrati (leggasi cavalcate) di NWOBHM.
Già dal rullio ‘tombinale’ dell’opener “Fed To Sharks” si capisce come il quintetto tedesco ami le sonorità esplose a suo tempo dai vari Sodom, Exciter e Razor: badilate di thrash old-school senza tregua mentre la voce schizzata del vocalist di turno (L.Steeler nel nostro caso) lancina i padiglioni auricolari dei vari ascoltatori. Il richiamo all’headbanging più torbido e nostrano è quasi immediato grazie a brani come “B.T.B. (Beyond the Blade)”, forse il migliore dell’intero lotto e la maligna “Tyrantula” in cui, come accennato in precedenza, lo speed fulmicotonato si accompagna a stralci più melodici (anch’essi, sia chiaro, riversati a piena velocità). E se la titletrack risulta, nonostante il titolo ultracarico, il pezzo se vogliamo più fiacco o comunque scoordinato, la rocciosa “Dewer’s Hollow”, più vicino ad un classica heavy metal song, e la corro-conclusiva “Murderous Militia” esaltano ulteriormente la verve-revival dei Vulture. Rimane poi, il solito dilemma su come interpretare queste ‘nuove’ produzioni, Anno Domini 2019: la passione e la dedizione per il genere versus il prevedibile e magari fin troppo scontato rimando al thrash che fu, puntando su un più facile appeal tra i metal fan. E se fosse anche così, i Vulture lo fanno più che discretamente.