VULVECTOMY – Abusing Dismembered Beauties

Pubblicato il 26/05/2013 da
voto
6.0
  • Band: VULVECTOMY
  • Durata: 00:32:28
  • Disponibile dal: 20/03/2013
  • Etichetta:
  • Sevared Records

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Per alcuni sembra sensato e ragionevole frantumare un sottogenere dell’heavy metal, come il death metal, in ulteriori sottogeneri, spesso artificiosi. L’effetto che ne sorte è chiaramente una forma di comodità descrittiva al sapor d’esotismo: in quale altro modo interpretare un “brutal death metal” al posto di death metal brutale, “technical death metal” al posto di death tecnico e“slam” al posto di chissà quale onanismo mentale. A ben vedere, però, succede che queste forme di sottogeneri – marcatamente aggettivali – includano nella denominazione aspetti che implicitamente sono (e devono essere) già death metal (dicevamo brutalità, tecnica etc…) quindi, oltre alla grossolana sintesi descrittiva, non vediamo altro aspetto utile. Eppure, nonostante questa ovvietà, non è raro che l’ascoltatore medio abbia così a cuore la definizione da ritenerla una reale ed effettiva classificazione: possiamo davvero ritenere che, ad esempio, tra Psycroptic e Putridity sussista una così netta differenza di sottogenere? Oppure possiamo ritenere che, grazie alla Ragione, ogni gruppo tenda ad esprimersi secondo la propria personalità, dando al death metal che sta suonando una particolare accezione? Crediamo che la risposta sia scontata, e crediamo di dover passare al “setaccio logico” un particolare ma comune fatto: quante volte avete sentito, dall’esperto domenicale di turno (quello con tutte le discografie sull’hard-disk, per intenderci), esclamazioni del tipo “Buono, per essere slam!”? Che significato può avere una tale smargiassata? Nessuno! E’ come se dicessimo che qualcuno è basso, ma tra i più bassi è alto: ovvio come il carattere di tutto ciò sia unicamente pretestuoso. In sostanza, siamo convinti che non si possa – né si debba – valutare un disco death metal tenendo in conto solo una parte di ciò che tale dicitura comporta, altrimenti si finisce per impantanarsi in un’orgia incontrollata di canoni, tanto confusi da generare infine solo pressappochismo, limitando qualsiasi “attendibilità di giudizio” degli “addetti ai lavori”, presunti o meno che siano. Capiamoci, allora: “Abusing Dismembered Beauties, ultimo parto dei baresi Vulvectomy, non è un disco death metal brutto o inascoltabile, è anzi in grado di regalare sano divertimento, non poi dissimile da quello di vecchi dischi old-school hardcore che sicuramente avrete: pezzi dritti, devastazione di tutto e attitudine. Il limite, endemico di chiunque intenda il death metal in questa maniera, è che non si va molto oltre questo concetto compositivo che, alla lunga, può risultare un poco scontato o, almeno, ripetitivo. Rispetto all’immediato passato non viene sviluppato. dunque, granché e non si vede quell’evoluzione che – forse – al terzo album ci sarebbe piaciuto riscontrare, eccezion fatta per qualche brano mediamente più celere, come “Deformed Tits Collection” e “Abdominal Ectopic Pregnancy”. Ad onor del vero rimane immutata anche la loro abilità, distintiva, nell’evocare atti d’ossessiva maciullazione, lubrificata da un pesticcìo continuo di sangue, grazie a riff “elefantiaci” e immuni ad ogni possibile umanità: in tale contesto, tuttavia, avremmo gradito la presenza di un batterista in carne ed ossa, al posto della drum machine, poiché siamo dell’idea che tale strumento sia la “quantificazione fisica” del massacro che un gruppo death metal deve operare e, in virtù di questo, siamo convinti che debba essere affidata ad una persona, piuttosto che ad un dispositivo. In conclusione, siamo certi che quest’album non deluderà chi è particolarmente coinvolto nelle trame più “gore” del genere, che può aggiungere mezzo punto al voto proposto.

TRACKLIST

  1. Split-Thickened Vulvar Skin
  2. Dirty Rotten Infibulation
  3. Azoospermic Infertility
  4. Deformed Tits Collection
  5. Grotesque Prosthetic Prolapse
  6. Abdominal Ectopic Pregnancy
  7. Involuntary Manorexia
  8. Orgasmic Sensation Through Fecal Ingestion
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