7.0
- Band: WALLS OF JERICHO
- Durata: 00.35.15
- Disponibile dal: 25/03/2016
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Otto anni è un periodo enorme, discograficamente parlando, soprattutto in tempi dove l’industria è istantanea e la presenza costante è quasi un obbligo. L’arco temporale ampio quanto basta per farci stare scioglimento e reunion è stato dedicato dai Walls Of Jericho alla gravidanza della frontwoman Candace, che ha rivendicato una gestazione fuori dai riflettori fino a questo nuovo capitolo, licenziato dalla bulimica label Napalm Records. La lunga sospensione delle attività poteva far temere per la chimica e lo stato di forma della formazione, fortunatamente “No One Can Save You From Yourself” mostra non solo che la ripresa è stata invidiabile, da invece sfoggio di una scrittura rigenerata e degna della discografia del gruppo: spostandosi dallo slayer-core verso le sfaccettature più heavy del punk hardcore i WOJ mantengono alta l’intensità della loro proposta per tutta la durata della raccolta, senza tuffarsi nell’ignoranza, prendere in prestito dallo swedish metal o esagerare con la tecnica. Onestà e cuore, insieme all’urgenza caratteristica del genere sono le qualità migliori di pezzi come “Cutbird”, “Reign Supreme” e “Anthem”, ovvero gli estratti migliori di una raccolta che, curiosamente, riesce a dare il meglio dalla traccia 6 in poi. Per molti i WOJ sono rilevanti grazie ai meriti della Kucsulain, e non ci sentiamo di dar loro torto poichè la performance al microfono è di livello: la parentesi rosa della maternità non ha influenzato le liriche pesanti e riflessive di Candace, che dimostra di avere ancora cause per cui combattere e veleno da sputare. Episodio a parte è rappresentato dalla ballata finale “Probably Will”, che rivolta la sensibilità dell’artista su coordinate più melodiche ma non meno dure o incisive. Con tutta probabilità abbiamo tra le mani una delle uscite hardcore più importanti del 2016.