4.5
- Band: WALTER PIETSCH
- Durata: 00:45:04
- Disponibile dal: 17/06/2016
- Etichetta:
- Saol
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1989, esce “Kingdom Of The Night” e gli Axxis, grazie ad un hard rock unico e grandioso, entrano direttamente nella storia diventando l’unica band tedesca capace di vendere 100.000 copie con l’album di debutto. Alla base di questo successo due menti e due talenti, Bernhard Weiss e Walter Pietsch, voce e testi il primo, chitarra e songwriting il secondo, con melodie accattivanti e smorfiose e un’incredibile carica hard rock alla base del successo clamoroso della band di Dortmund. Ma le cose in casa Axxis non proseguono a rose e fiori e le direzioni musicali iniziano a divergere, con una qualità oggettiva delle uscite in calo costante, fino a portare Pietsch fuori dalla band all’indomani del pessimo “Voodoo Vibes”. E dopo questo, di Pietsch si perdono praticamente le tracce, mentre Weiss conduce gli Axxis in maniera casuale cambiando sound album dopo album. Di Walter si perdono le tracce si diceva, fino all’annuncio di questo “Once You Rock – Never Forget”, vero e proprio debutto da solista e ritorno discografico dopo diciotto anni di silenzio. Cosa dire? Con le aspettative della vigilia alle stelle, perché si tratta comunque del ritorno di chi ha composto “Living In A World”, “Kingdom Of The Night” o “Touch The Rainbow” tra altri successi, “Once You Rock – Never Forget” sarà ciò che i fan attendono da anni? Senza aspettare la fine della recensione, la risposta è no. Walter Pietsch si ripresenta al pubblico con un rock blues che spesso sconfina nel pop e nel rock cantautorale, accostabile a compositori come Chris Rea e Jackson Browne, completamente alieno dal sound che lo ha reso famoso, e giusto qualche sprazzo hard rock a livello ritmico proprio per ricordare i tempi andati. E questo non sarebbe neppure un problema; il guaio è che questo album si basa su un songwriting davvero carente, dal quale raramente emerge una qualsiasi forma di personalità, con brani senza mordente e francamente banali. Scelta suicida inoltre, da parte di Walter, è quella di cantare in proprio, non possedendo né la voce né l’intonazione per una simile operazione; il risultato è un continuo rantolo, a tratti fastidioso, che accompagna l’ascoltatore dall’inizio alla fine del disco. Persino la cover di “Fire And Ice” degli Axxis è disturbante, trasfigurata e irriconoscibile. Una produzione fin troppo leggera e morbida, ad accompagnare un’esecuzione senza mai un highlight, completa un quadro assolutamente insufficiente. Incredibile ma vero, “Once You Rock – Never Forget” rivaluta decisamente gli album degli Axxis usciti negli ultimi vent’anni.