6.5
- Band: WAR FROM A HARLOTS MOUTH
- Durata: 00:32:20
- Disponibile dal: /11/2010
- Etichetta:
- Lifeforce Records
- Distributore: Audioglobe
E quindi anche i tedeschi War From A Harlots Mouth sono giunti alla loro terza release. A soltanto un anno di distanza da quell’ “In Shoals” che ci aveva fatto pensare “bravi questi ragazzi, però adesso è ora di fare qualcosa di meglio”, ecco che ci troviamo con questo dischetto tra le mani. Rincresce dirlo, ma purtroppo siamo alle solite: “MMX” ha tutta l’aria di essere il classico album di passaggio che nulla aggiunge e nulla toglie al genere e a una band che discreta era e tale rimane, senza fare il salto di qualità che sarebbe ormai lecito aspettarsi. Già, perché le potenzialità ci sarebbero: tanto per cominciare questi ragazzi hanno un minimo di marchio di fabbrica e, pur non facendo nulla di realmente nuovo, il loro math-core sporcato con inserti di grind e disturbanti interferenze jazz risulta abbastanza riconoscibile; così come non è sicuramente da mettere in discussione la loro tecnica. E allora cos’è che non va? Mancano dei pezzi memorabili, mancano delle canzoni che risultino realmente trascinanti, diverse dal solito schema/non schema di ordinaria follia, manca un qualcosa che leghi in maniera dinamica le cascate di note dissonanti con i ribassamenti pachidermici – vagamente in stile Meshuggah – che leghi queste parti jazzate che non trovano sempre una collocazione ad hoc e sembrano essere messe in mezzo a questo calderone più per sorprendere che altro. Insomma, è un disco che una volta compreso e metabolizzato non ci sorprende e non ci costringe a rimetterlo nel lettore per scoprirne nuovi aspetti e nuove sfaccettature. Certamente gli amanti di queste sonorità ne gioiranno, perché “MMX” è proprio un album da fan di queste sonorità – alla Ion Dissonance, Dillinger Escape Plan, Psyopus e via dicendo – che sembra essere fatto a loro esclusivo uso e consumo.