WAR FROM A HARLOTS MOUTH – Voyeur

Pubblicato il 17/10/2012 da
voto
7.0
  • Band: WAR FROM A HARLOTS MOUTH
  • Durata: 00:41:18
  • Disponibile dal: 15/10/2012
  • Etichetta:
  • Season Of Mist
  • Distributore: Audioglobe

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“Voyeur” è il primo album dei War From A Harlots Mouth per la sempre più potente Season Of Mist. Siamo di fronte ad un punto di svolta per il gruppo tedesco? Sì e no. D’ora in avanti il quintetto potrà probabilmente godere di una promozione e di un’esposizione mediatica maggiori rispetto al passato, ma sotto il profilo artistico i risultati sono forse ancora un pochino lontani dal poter essere considerati realmente eclatanti. Intendiamoci, i Nostri, dopo tre full-length, hanno le idee decisamente chiare e sanno dove mettere le mani per concretizzarle; il loro è un “math” metal/hardcore di buona fattura: suoni pieni e corposi, indubbia preparazione tecnica e anche un’adeguata attenzione per strutture e capacità di sintesi. Non manca inoltre qualche rarefazione, ad alleggerire l’atmosfera in gran parte incline a tensioni e durezze. Dopo esordi più frivoli e “mosh-friendly”, la proposta dei WFAHM ha rapidamente preso una piega maggiormente seria e cupa e “Voyeur” prosegue su quella scia, inserendosi nel solco dei fortunati “In Shoals” e “MMX” con un sound a cavallo tra Meshuggah e Ion Dissonance decisamente spigoloso e compresso. Convicenti le scelte in sede di produzione e mediamente buono il songwriting, anche se, ancora una volta, i ragazzi di Berlino non danno la netta impressione di essere in possesso di uno stile vincente e personale. Come molti altri (basta pensare alla tanto strombazzata scena “djent”), i Nostri non riescono a rivisitare le sonorità dei colossi svedesi mettendoci del loro; d’altronde, i Meshuggah sono e rimarranno sempre un gruppo unico e ispirarsi ad essi equivale quasi automaticamente a plagiarli. Forse anche perchè i brani si muovono soprattutto su tempi medi, “Voyeur” dà a tratti l’idea di essere un “Nothing” parte seconda… un lavoro anche molto gradevole in certi punti, ma che inevitabilmente rimanda spesso – e in maniera sin troppo plateale – all’operato di altri. Questa è la prima, vera e unica pecca dell’opera; per il resto, come già accennato, i WFAHM dimostrano comunque di sapere come muoversi all’interno del genere, sfoderando una tracklist tutto sommato curata e scorrevole, interessante soprattutto all’altezza delle più dinamiche “The Black Lodge”, “To The Villains” e “Scopophobia”. Ai WFAHM si può senz’altro augurare di proseguire la loro carriera discografica, ma speriamo che in futuro riescano a distanziarsi un po’ da certi modelli, magari facendo maggior leva sulla componente melodica espressa nella suddetta “Scopophobia”, a oggi una delle loro canzoni più intriganti.

TRACKLIST

  1. Origins
  2. Vertigo
  3. H(a)unted
  4. Terrifier
  5. Of Fear And Total Control
  6. Temple
  7. The Black Lodge
  8. Beyond Life And Death
  9. To The Villains
  10. Krycek
  11. Scopophobia
  12. Catacombae
  13. Epiphany
1 commento
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