Sono un gruppo ruffianotto, i War Of Ages, però uno di quei gruppi che sanno scrivere buone canzoni, a volte con quel tocco di ispirazione in più capace di trasformare i loro dischi in piccoli gioiellini di metal-core/new wave of american heavy metal. La tavola apparecchiata dal quintetto della Pennsylvania prevede ancora una volta un menù sonoro i cui rimandi sono da trovare in realtà loro contemporanee come Unearth, Shadows Fall e All That Remains, con qualche sfumatura degli ultimi As I Lay Dying nelle parti più easy listening (non a caso, in "Lack Of Clarity" compare Josh Gilbert, bassista/cantante di questi ultimi, come ospite). La band continua dunque a dimostrarsi un coacervo di quelle sonorità che sino a pochi anni fa erano tanto in voga fra i kids d’oltreoceano, prima che la scena death-core offuscasse, almeno in parte, le gesta di quei gruppi ammiratori del melodic death metal svedese e dell’hardcore made in USA. Dicevamo che i War Of Ages sono una realtà un po’ ruffiana… in effetti, mai come oggi i nostri avevano provato a inserire così tanta voce pulita e ritornelli catchy nella loro proposta. Buona parte della tracklist è infatti marchiata da soluzioni ad ampio respiro e di facile presa, come se i nostri volessero provare ad agguantare quel successo di cui per ora godono solo i veri leader della scena. Ciò nonostante, va anche dato alla band di aver "svoltato" verso lidi più orecchiabili in maniera abbastanza elegante, mantenendo una certa aggressività di fondo e, soprattutto, affidandosi a delle clean vocals credibili, quindi lontane dall’effetto "pop punk misto a Zecchino d’Oro" che fanno certe soluzioni adoperate di recente dagli As I Lay Dying. Insomma, rabbia e quiete, elettricità e melodia… una formula che, anche se non nuova, in "Eternal" finisce per convincere.