WARBRINGER – Wrath And Ruin

Pubblicato il 04/03/2025 da
voto
8.0
  • Band: WARBRINGER
  • Durata: 00:40:05
  • Disponibile dal: 14/03/2025
  • Etichetta:
  • Napalm Records

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Nel segno della doppia W – prima lettera del titolo di ogni loro disco, ad eccezione di “IV: Empires Collapse” – orgogliosamente preambolo delle guerre, musicali e testuali, puntualmente esibite nei loro dischi, i Warbringer ripartono all’attacco secondo i loro canoni in “Wrath And Ruin”. Alfieri di un thrash metal molto americano, irrobustitosi nel tempo di venature death metal mai veramente preponderanti ma utili a dare profondità e minaccia al proprio suono, i musicisti californiani hanno costruito finora una discografia di eccellente valore. Dai più grezzi esordi di “War Without End”, fino agli ultimi, schiaccianti, “Woe To The Vanquished” e “Weapons Of Tomorrow”, è difficile trovare debolezze nell’operato della band. Non fa eccezione alcuna anche questo nuovo capitolo, nel segno della continuità, del ribadire i concetti chiave del proprio essere e sentire, senza sguardi laterali o nostalgie di epoche passate.
Il thrash dei Warbringer si è smarcato quanto basta, già da parecchio, rispetto alle lezioni di Dark Angel, Testament, Exodus, Slayer, tutte formazioni dalle quali, ovviamente, hanno preso spunto, ma che a differenza di (troppe) altre realtà thrash metal non sono diventate un richiamo evidente ed ingombrante. Così, trascinati anche stavolta dal riffing elaborato, cromato e tagliente di Chase Becker e Adam Carroll e dalla voce indemoniata di John Kevill – per chi scrive il miglior cantante thrash degli anni 2000 – i Warbringer infiammano gli animi di ogni thrasher che si rispetti, partorendo una manciata di canzoni esattamente in linea con quanto ci si attende da loro. Se, appunto, l’assenza di qualcosa di veramente diverso dal solito può essere una critica da parte dei più esigenti, il riproporre la propria ricetta preferita con questa qualità prestativa, per conto nostro, è un gran bel sentire.
Si riparte esattamente dalle stesse coordinate di “Weapons Of Tomorrow”, trasmettendo se possibile ancora più urgenza, fame, orgoglio. Nelle ultime opere dei Warbringer era andato a crescere di fulgore uno scalciante epos guerriero, utilizzato nel contesto dei loro album per una specie di rappresentazione musicale delle distorsioni insite nella società contemporanea, sempre più esasperata ed esasperante, assoggetta a tirannie più o meno esplicite. Un sentimento di lotta e rabbia perfettamente tradotto in una tracklist dai compromessi inesistenti.
Con gli anni la gamma espressiva si è ampliata, portando nelle canzoni qualche arabesco melodico più cupo e dannato, un respiro tenebroso, tormentato e malefico ad alcuni momenti, se non interi episodi. Tutto ciò ancora si fa sentire in “Wrath And Ruin”, ma rimane un po’ in secondo piano, rispetto a una furia incessante e a un indemoniato cavalcare verso la distruzione.
L’apertura affidata a “The Sword And The Cross” basta e avanza nel testimoniare la sanguinaria, rigorosa affidabilità del gruppo. Una canzone composita, divisa tra midtempo inclementi, solismi prolungati ed espressivi, le invettive tracimanti di selvaggio furore di Kevill, strofe da inno di battaglia e accelerazioni tuonanti. Il cuore dell’album pare invece essere attraversato da ancora minor calcolo, propendendo per un approccio fulmineo, rapidità e strappi netti, con pochi ricami e un abbondante, seppur a suo modo raffinato, uso della clava. In tracce come “A Better World” e “Jackhammer” si bada al sodo, ma la qualità del riffing e le interazioni di chitarra nelle armonie e nelle soliste porta il tutto su un altro livello, come il lavoro di batteria, di caratura superiore sia negli assalti più sfrenati, sia quando si rallenta e serve maggior enfasi. Insomma, ‘semplici’ canzoni di thrash americano sporcate di death metal, solo scritte e suonate benissimo e prodotte con altrettanta cura.
Non si lesina nemmeno in mosh e in groove annichilenti, con lodevole senso di equilibrio e nessun eccesso. L’amore per arpeggiati in chiaroscuro, un pizzico di roboante atmosfera e svolazzi figli del metal classico ritorna a galla nelle melodie a loro modo pompose e ricche di pathos di “Through A Glass, Darkly”, lievemente differente rispetto al baccanale di violenza apprezzabile negli altri pezzi. Un canovaccio rispettato nella doppietta conclusiva “Cage Of Air”-“The Last Of Mankind”, con le soliste nuovamente a furoreggiare e dare enfasi a trame ritmiche fiammeggianti, dense e splendidamente dinamiche. Cuore, tecnica, carattere e competenza non difettano proprio mai ai Warbringer, “Wrath And Ruin” ne è una altisonante dimostrazione.

 

TRACKLIST

  1. The Sword and the Cross
  2. A Better World
  3. Neuromancer
  4. The Jackhammer
  5. Through a Glass, Darkly
  6. Strike from the Sky
  7. Cage of Air
  8. The Last of My Kind
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