6.5
- Band: PAUL DiANNO , WARHORSE
- Durata: 00:36:24
- Disponibile dal: 19/07/24
- Etichetta:
- BraveWords Records
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L’approccio a questo ennesimo tentativo di rinascita artistica firmato Paul Di’Anno nasconde inevitabilmente due facce della stessa medaglia. Da una parte c’è la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una persona che negli anni è divenuta l’emblema del ‘tutto e il contrario di tutto’, dettato dalla sua estrema ostinazione – o costrizione, visto le ingenti spese per le cure mediche che deve sostenere – nel proseguire a salire sul palco; dall’altra, la contemporanea incapacità motivazionale di garantire, a sé stesso, la costanza dei trattamenti fisioterapici a cui deve sottostare.
Considerazioni che si sono ulteriormente amplificate nel corso dell’ultima edizione del Metalitalia Festival, alla quale il cantante inglese ha partecipato nel corso della prima delle due giornate, portando on stage una scaletta interamente dedicata al suo periodo con gli Iron Maiden. Grintoso, impegnato, coraggioso nel voler a tutti costi mettersi a disposizione dei numerosi fan accorsi per il meet’n’greet, ma anche preoccupato, timoroso e sfiduciato, tanto che dopo pochi minuti aveva abbandonato la scena, lasciando tutti spiazzati e per forza di cose anche un po’ delusi. Un Paul Di’Anno che aveva quindi ritrovato la forza di portare a termine il suo show, mostrando a tutti i suoi eccessi, le sue contraddizioni e la sua compassionevole ostentazione nel tentare ogni volta di ripartire da capo, tanto che, al termine del concerto, aveva voluto nuovamente presentarsi nell’area esterna, solo per poi interrompere, ahinoi, l’incontro anche nelle seconda tranche.
Uno stato d’animo scostante che si ripresenta anche in questo “Paul Di’Anno’s Warhorse”, album d’esordio del nuovo progetto chiamato appunto Warhorse, nel quale, oltre al sessantaseienne britannico, troviamo i due chitarristi croati Ante ‘Pupi’ Pupačić e Hrvoje Madiraca, insieme ad altri musicisti coinvolti nella registrazione delle varie tracce. L’inossidabile determinazione vocale di Paul fa da contraltare ad uno stile esecutivo non sempre impeccabile. Un’altalena tecnica ed emozionale che possiamo ritrovare in toto nella commovente “Forever Bound”, il cui intro alla “Remember Tomorrow” ci presenta un Di’Anno quasi abbattuto, salvo riprendersi nel momento in cui il brano acquista vigore e dinamicità. Questo per dire che l’ugola dell’ex Maiden graffia ancora, come dimostrato nella title-track, in “Get Get Ready” – buon pezzo NWOBHM – o in “Stop The War” (pezzo già presente, insieme alla stessa “Warhorse” e “The Doubt Within” nel precedente EP dall’omonimo titolo rilasciato lo scorso marzo). E se la conclusiva “Going Home” ha il risuono molto, molto lontano della mitica “Running Free”, ci facciamo una risata (lo stesso che fa Paul del resto) all’ascolto di “Tequila”, rimanendo poi abbastanza sorpresi davanti alla discreta versione di “Precious” dei Depeche Mode, nella quale compare anche la cantante Nikolina Belan a supportare Di’Anno come seconda voce.
Al netto delle innumerevoli incongruenze che contornano il personaggio Paul Di’Anno, dei suoi perseveranti fallimenti, questo sua nuova testimonianza discografica ci manifesta perlomeno un artista in grado ancora di dire la sua.