6.0
- Band: WARKINGS
- Durata: 00:54:08
- Disponibile dal: 11/11/2022
- Etichetta:
- Napalm Records
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Arrivati al quarto album, i Warkings si stabilizzano ufficialmente nella fascia (un po’ affollata) di band che provano a sfruttare il successo più o meno ‘di massa’ di progetti come Sabaton, Powerwolf, Bloodbound, Dream Evil, proponendo un power metal dalle forte tinte heavy (melodico ma poco sinfonico, roccioso e chitarristico nel solco della lezione americana di Iced Earth e Savatage) e dall’importante componente estetica: i Warkings, addirittura, sin dall’esordio hanno creato una sorta di lore interna, con i vari componenti che si esibiscono in costume rappresentando varie tipologie di guerrieri – il Vichingo, lo Spartano, il Tribuno e il Crociato. Purtroppo però si tratta di una band che produce risultati altalenanti, dato che le indubbie doti tecniche di ogni singolo componente non sempre si intrecciano a una buona efficacia compositiva.
In questo “Morgana” si procede con un discorso musicale sostanzialmente immutato rispetto ai tre dischi precedenti. Il power metal fortemente ispirato dalle varie band di cui sopra e dai progetti da cui provengono i membri del gruppo (Mystic Prophecy, Serenity, Symphorce) non può generare costantemente materiale di vero rilievo, e in “Morgana” infatti troviamo un paio di buoni brani, ma circondati da un lotto di pezzi sicuramente non memorabili. Nessuna canzone di questo album è davvero ‘brutta’, anzi la qualità e sempre evidente (con una produzione e un comparto tecnico anche sopra la media): al contempo, però, come già successo per gli album precedenti, poco o nulla incide sul serio nell’ascoltatore. È come se ci fosse un’esecuzione ben poco animata di alcune dinamiche e alcuni pattern tipici del genere, ottenendo una musica impalpabile, mai dettata da una qualche urgenza artistica (anche nelle trascurabilissime cover di Powerwolf e Dragonforce poste in coda al disco).
Tra le novità lodevoli presenti in “Morgana” c’è la partecipazione della cantante turca Lacri, che ‘interpreta’ proprio Morgana in alcuni brani, con un ottimo screaming che crea una bella profondità espressiva, donando ai brani una stratificazione ulteriore, avvicinando il sound della band ad alcune movenze death melodico – strappando il tutto dal generale, dispiace dirlo, piattume. Non è dunque un caso se i brani migliori del disco sono proprio l’opener “Hellfire” e il singolo “Monsters”, dove la giovane cantante fornisce un contributo decisivo.
Adesso resta una sensazione: quella che anche il prossimo album dei Warkings sarà frutto della medesima formula, con un power metal buono ma dimenticabile, suonato come si deve ma senza grandi guizzi, con canzoni che scivolano via come un sottofondo – in un genere musicale che, in teoria, dovrebbe provare a coinvolgere pienamente chi ascolta. Speriamo di ricevere una bella sorpresa, perché sarebbe un peccato ricevere un ennesimo lavoro come questo, sintetizzabile in una sufficienza stiracchiata, tipica di chi sta suonando metal solo per mestiere.