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- Band: WATCHMAKER
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
- Distributore: Spin-go
Per dindirindina che belligeranza. Cattivissimi e molesti come la colite cronica, questi Watchmaker sembrano avere parecchio a cuore la missione di dimostrare al mondo che dagli USA non provengono solo gruppi nu metal tutti adidas e pantaloni XXL. “Kill.Crush.Destroy”, paradigmatico titolo di questo esordio, è un album che unisce un certo grindcore schizoide al più fiero e caotico hate/noise core, impreziosendo l’esplosiva miscela con qualche tentazione thrash. Produzione marcia e volutamente disordinata, pattern ritmici nervosissimi (anche se i vertici di eccellenza dei Today Is The Day sono ben lontani) ed un cantante che rigurgita odio e misantropia sono gli ingredienti principali di questa mezz’ora di aggressione firmata Watchmaker. La qualità dei brani è mediamente piuttosto alta e, nonostante le composizioni del quintetto di Boston mirino palesemente all’impatto, episodi come l’angosciosa “Mournful Visage” mostrano strutture raffinate nel loro disordine schizoide. A volte, è vero, la cieca barbarie fa perdere di vista alla band lo spettro della lucidità compositiva ed i frangenti maggiormente iconoclasti di “Kill.Crush.Destroy” risultano di assimilazione tutt’altro che facile, ma la sensazione generale rimane quella di trovarsi di fronte ad un disco che ben persegue i propri scopi di distruzione e destabilizzazione. Interessanti nel loro equilibrio tra oggettività ed introspezione i testi del singer Brian Livoti, curatore anche della bella grafica del disco. Un album lievemente acerbo per una band sicuramente in crescita che, una volta focalizzati i punti cardine del proprio manifesto musicale, non potrà che impensierire in modo preoccupante i più quotati acts di etichette come la Relapse. Per chi vuole violenza, violenza, violenza.