WAYLANDER – Ériú’s Wheel

Pubblicato il 17/04/2019 da
voto
7.0
  • Band: WAYLANDER
  • Durata: 00:46:38
  • Disponibile dal: 22/03/2019
  • Etichetta:
  • Listenable Records
  • Distributore: Audioglobe

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L’alternarsi delle stagioni, l’eterno ciclo della Natura da sempre affascinano l’uomo con i loro risvolti più spirituali e mitici ed i Waylander, dalla verde Irlanda, non fanno eccezione: “Ériú’s Wheel”, il loro quinto full-length, è una bella ringkomposition musicale sull’avvicendarsi dei vari periodi dell’anno, con una sfumatura magica in più (anche a livello musicale) su quei giorni ‘di passaggio’ quali solstizi ed equinozi.
I sei di Armagh hanno affinato nel corso degli anni il tiro e rilasciano, sotto l’egida della Listenable Records, un quarantasei minuti in cui il metal più epico e battagliero si amalgama con le derive meno farfallone del folk irlandese: si parte dall’inverno appena arrivato della doppietta composta dalla cadenzata “As Samahain Comes”, in cui l’onnipresente suono dolce del flauto viene inasprito dalle striature black di chitarra e batteria, e “Shortest Day, Longest Night”,dove l’iniziale raccoglimento solenne deflagra in una furiosa cavalcata, scandita da un vigoroso comparto ritmico – invero mai domo durante tutta la durata del disco. Arrivano e passano primavera ed estate, figurate da pezzi in cui il corpulento muro del suono (cementato dalla voce carica di energia di Ard Chieftain O’Hagan) incontra gli strumenti tradizionali del folklore irlandese per una commistione forse poco originale, ma sicuramente carica di ispirazione e ben orchestrata, in grado di risultare gradevole all’ascolto sia per i fan più sfegatati dei Primordial come di coloro che vivono nel mondo carico di spiritualismo e tradizioni pagane di Manegarm e affini. I Waylander non eccedono in orpelli faciloni (gli intermezzi folk sono sempre molto sobri, gli anthem presenti sembrano molto più urla di guerra che bordate da osteria) ma puntano tutto sulle atmosfere pagane e i muscoli da guerriero: “Imbolc” (con il proprio incedere à la Insomnium) e la conclusiva “Autumnal Blaze” insieme sono la summa perfetta di quanto descritto fino ad ora, mentre una menzione d’onore va alla belluina “As The Sun Stand Still”, vera perla del platter in grado di scaldare il sangue di chiunque con il proprio incalzante incedere e – crediamo – in grado di provocare un headbanging furioso in sede live.
Un disco perfetto per una camminata nei boschi che si svegliano dopo il sonno invernale.

TRACKLIST

  1. Betwixt Times
  2. As Samhain Comes
  3. Shortest Day, Longest Night
  4. Imbolc
  5. The Vernal Dance
  6. Beltine
  7. As The Sun Stands Still
  8. To Feast At Lughnasadh
  9. Autumnal Blaze
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