4.0
- Band: WAYLANDER
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
- Etichetta:
- Blackend Records
- Distributore: Audioglobe
Un’ecatombe. Quanto di discreto i Waylander avevano fatto intuire in passato viene sistematicamente ed inequivocabilmente spazzato via dalla delirante opera che porta il nome di “The Light, The Dark And The Endless Knot”. Un concentrato scoraggiante di banalità old-school death metal che incontra un gusto per gli arrangiamenti dal sapore celtico-folk quanto mai pacchiano ed improvvisato. L’album è inteso dalla band stessa come un tributo ai propri ispiratori, ma è facile constatare che da bands come Bathory o Celtic Frost i nostri sembrano aver imparato solo a registrare i dischi nella maniera peggiore possibile; pochissime idee soffocate da una montagna di spocchia (“Pagan Metal For Warriors and Intellectuals” recita il libretto…mavaff…) e da capacità tecniche poco più che elementari. Ridicole le clean vocals stonate e assolutamente monocordi, praticamente inesistente qualsiasi tentativo di rendere le composizioni accattivanti, mal distribuiti e soporiferi gli interventi folk. Non mi si venga poi a dire che i Waylander sono una band per pochi, un gruppo nato per l’elite, perché lo squallido death metal pretenziosamente celtico dei nostri rimane squallido sotto ogni angolazione lo si voglia osservare ed è impossibile immaginare un pregio del disco che possa giustificare la pochezza artistica e compositiva dei simpatici inglesi in questione. Se volete farvi del male, se avete un amico che vi sta molto antipatico, se non sapete come lasciare la vostra fidanzata o se volete praticare l’eutanasia ad un prozio, i Waylander fanno per voi, in tutti gli altri casi astenetevi non solo dal comprare questo disco, ma anche dal guardarlo, perché, come se non bastasse, anche la copertina è realmente ripugnante. Complimenti, Blackend…