6.5
- Band: WEDNESDAY 13
- Durata: 00:44:18
- Disponibile dal: 11/10/2011
- Etichetta:
- Riot
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Archiviata la non troppo felice parentesi dei Murderdolls – il cui comeback ha lasciato delusi parecchi fan stregati dal debutto “Beyond The Valley Of The Murderdolls” – Wednesday 13 ritorna alla sua carriera solista, nata proprio sull’onda del successo del primo album prodotto con Joey Jordison e giunta con questo “Calling All Corpses” al quarto episodio. Come lasciato presagire dalla fumettosa cover di D.A. Frizell, i cui pennelli hanno già illustrato gli album di Avenged Sevenfold e Sevendust, il nuovo lavoro di Mercoledì 13 riprende là dove “Fang Bang” ci aveva lasciato, sgomberando il campo dalle atmosfere più oscure e personali del precedente “Skeletons” in favore delle collaudate sonorità punk/rock/glam/sleazy/horror/dark di cui il nostro è ormai maestro. Superata di slancio l’intro “Blood Fades To Black”, si parte dunque con il punk rock scanzonato di “I Wanna Be Cremated”, evidente omaggio fin dal titolo ai Ramones, e si prosegue sulle stesse coordinate festaiole, alternando ritmiche ora più veloci (“Ghoul Of My Dreams”, la title track, “We All Die”) ora più cadenzate (“One Knife Stand”, “Bad At Being Human”, “Candle For The Devil”), ma sempre accompagnate dalle liriche da casa degli orrori tanto care al nostro. Tutto secondo copione e tirato a lucido dalla produzione del guru dell’industrial Tom Baker (Nine Inch Nails, Rob Zombie, Marilyn Manson e Ministry nel suo curriculum), eppure mancano all’appello un paio di killer song alla stregua di “Morgue Than Words” o “From Here To The Hearse”, funzione solo in parte assolta dal primo singolo “Something Wicked This Way Comes”. Chi è in cerca della colonna sonora per intrattenere ad Halloween i vari Dracula, Frankestein, Mummie e Lupi Mannari per potersi così imboscare indisturbato con la Vampirella di turno resterà comunque soddisfatto, ma l’impressione è che, tra i mille impegni sotto le vesti di Wednesday 13 o come frontman di Murderdolls, Bourbon Crow e Gunfire 76, il buon Joseph Poole abbia diluito un po’ troppo la sua creatività. Non un brutto album, ma non sarà “Calling All Corpses” il lasciapassare per raccogliere l’eredità di re dello schock rock lasciata vacante dai vari Coooper, Manson e Zombie.