8.0
- Band: WHEEL (FI)
- Durata: 00:47:20
- Disponibile dal: 03/05/2024
- Etichetta:
- Inside Out
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Avevamo lasciato gli Wheel ed il loro precedente “Resident Human” apprezzandone tutte le qualità sonore e compositive ed auspicandoci che potessero compiere quell’ulteriore passo in avanti che avrebbe potuto svincolarli da un suono eccessivamente legato alle ingombranti influenze per approdare ad un risultato più personale.
Ebbene, con “Charismatic Leaders” i finlandesi hanno centrato l’obiettivo: con il terzo album, infatti, la formazione di Helsinki riesce a comporre sette brani freschi ed originali, traendo ispirazione dai propri numi tutelari ma facendo propria la materia come mai prima d’ora. E’ innegabile che nei nei solchi di questo disco si sentano echi di Tool, soprattutto, e anche di Porcupine Tree, Leprous, Soen, Haken, Karnivool e chissà quanti altri protagonisti del progressive metal più aperto ed ispirato, questa volta filtrati con una sensibilità individuale, oltre che suonati con la consueta perizia tecnica.
I tre hanno dichiarato di aver voluto comporre un album più metal, ed in effetti i suoni sono più pesanti e cupi: al di là dei riff arcigni e degli intrecci chitarristici, la sezione ritmica gioca un ruolo fondamentale, con linee di basso nervose e possenti (non è chiaro chi le abbia suonate, dopo la dipartita del bassista Aki Virta) ed il solito impressionante lavoro di Santeri Saksala dietro la batteria; la voce di James Lascelles è talora calda ed espressiva, con tonalità in stile Maynard James Keenan o Joel Ekelöf, ma risulta incisiva anche nei passaggi più ruvidi.
Non mancano melodie accattivanti, come quella di “Porcelain”, che nei suoi sette minuti alterna momenti di straripante bellezza a dure sfuriate, mentre l’atmosfera oscura di “Saboteur” mostra solamente il lato più scontroso del terzetto.
I due brani più lunghi, però, sono i veri fiori all’occhiello: “The Freeze” parte con un arpeggio acustico che sale d’intensità nella parte centrale mostrando una vena post-rock, esplode con uno dei rari assoli di Jussi Turunen e si conclude con percussioni tribali degne dei migliori Rush; “Submission” è intricata, soprattutto per quanto riguarda il lavoro delle due chitarre, senza mai sconfinare nell’autoindulgenza, lenta e mesmerizzante, tanto da trascinare l’ascoltatore in un vortice intenso ed inquietante.
La produzione, affidata all’accoppiata svedese Daniel Bergstrand/Fredrik Thordendal, è praticamente perfetta, con un suono sporco e reale che valorizza ogni dettaglio. Per concludere, i testi meritano una menzione, essendo un aspetto al quale gli Wheel dedicano sempre un’attenzione particolare: non siamo di fronte ad un concept album e, a differenza del passato, non ci sono evidenti riferimenti letterari, ma tutto ruota attorno ad un’analisi profonda e tagliente del culto della personalità, da sempre una sciagura per il mondo occidentale, espressa con una disillusione che lascia spazio solo ad una timida speranza.
“Charismatic Leaders” non segna una rottura nei confronti delle uscite precedenti, ma semplicemente l’evoluzione che ci si attendeva verso un progressive metal maturo e diversificato che, se possibile, allarga ulteriormente il ventaglio delle proprie influenze ma le incorpora in modo organico.