8.0
- Band: WHEEL
- Durata: 00:48:08
- Disponibile dal: 09/04/2021
- Etichetta:
- Cruz Del Sur Music
- Distributore: Audioglobe
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Certe band rispecchiano il loro stile in tutto ciò che fanno. Così i tedeschi Wheel sono doom anche nelle loro uscite, lasciando passare ben otto anni dal loro ottimo “Icarus” a questo “Wheel”. Ma non possiamo dire che l’attesa sia stata vana, anzi. I sentieri che percorriamo, ascoltando le otto tracce del disco, sono quelli del doom più puro e classico, e ci portano dai tratti pianeggianti del classico suono 70s alla Reverend Bizarre (“When The Shadow Takes You Over”) ai passaggi più ripidi e scoscesi delle venature epic di Candlemass e Solitude Aeturnus (“At Night They Came Upon Us” o “After All”). Il sound dei quattro di Dortmund è granitico, sorretto dalle chitarre di Benjamin Homberger che, oltre ad inanellare una sequenza di riff strepitosi, hanno un suono perfetto: compatto, cupo ed in continuo bilico tra lunghi accordi e melodie che si stampano, lugubri e maestose, nella mente fin dal primissimo ascolto. La sezione ritmica di Marcus e Cazy (rispettivamente basso e batteria) sorregge il tutto in maniera egregia. Ma è la voce di Arkadius Kurek la vera svolta di questo lavoro. Ascoltate “She Left In Silence” e vi troverete trasportati dal suo cantilenare cristallino, capace di trasportarci in mondi lontani con una prova, anche tecnicamente, impressionante: dalle medie tonalità iniziali, alle note più alte che vengono toccate nella seconda parte. E’ facile, verrebbe da dire, con quattro musicisti così ben amalgamati creare un gran disco: ma padroneggiare bene il proprio strumento, saper arrangiare e produrre sono tutti aspetti che compongono solo la metà del lavoro. Alla base c’è la creazione di canzoni che, una dopo l’altra, scavano solchi cupi e malinconici nel nostro cuore. I Wheel sfoderano una capacità compositiva enorme, varia ed elegante (come l’inizio in crescendo di “Aeon Of Darkness”). Ripetendo un vecchio adagio musicale, quest’album è la classica definizione di “all killers, no fillers”: niente è fuori posto. Non solo: ci sembra di ascoltare un piccolo compendio del doom classico: la solo “Hero Of The Weak” ha talmente tante idee che band meno dotate ci avrebbero costruito un intero disco. Difficile aggiungere altro: se vogliamo trovare un difetto possiamo dire che i Wheel non sono certo degli innovatori. Ma chi ha detto che è necessario esserlo per fare ottima musica? “Preserved In Time” è semplicemente un disco Doom di quelli con l’iniziale maiuscola. Se amate il genere, perdonateci la leziosità, questo è un disco che rovinerà la puntina del vostro giradischi da quanto lo vorrete riascoltare.