WHISKEY RITUAL – Narconomicon

Pubblicato il 22/01/2013 da
voto
6.5
  • Band: WHISKEY RITUAL
  • Durata: 00:45:08
  • Disponibile dal: 22/09/2012
  • Etichetta:
  • Lo-Fi Creatures

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La Lo-Fi Creatures è un’etichetta italiana che dimostra di avere discreto fiuto: quello che ci, e vi, propone oggi è una band parmigiana di nome Whiskey Ritual, dedita, in modo efficace e trainante, al black’n’roll, con la particolarità che “roll” a volte sembra stare per “punk” (ascoltate “Lo-Fi Attitude”, praticamente street punk), altre – più latamente – per “Motorhead”: il risultato aritmetico di questa mistura si concretizza in un formalismo coerente con quello già codificato da Darkthrone, Carpathian Forest e ultimi Satyricon (specie per quanto riguarda i riff più atmosferici, in nostra opinione). Magari l’originalità non fa particolarmente capo alla musica di questi ragazzi, tuttavia possiamo ben dire che ci hanno resi contenti di ascoltarli per via della loro attitudine e agilità nel muoversi all’interno di un genere così particolare: reputiamo che questo sia dovuto alle loro capacità strumentali, sopra la media del genere, e ad una certa capacità di comporre melodie e ritornelli “fighi” (ascoltate “Buccaneers”), condicio sine qua non è impossibile associare le parole “roll” e “black”. Ovviamente “Narconomicon” non si limita a questo, ma riesce anche a gelarvi il sangue qualora al gruppo andasse di farlo: le parti più esclusivamente black metal riescono a citare decentemente l’epopea norvegese (ad esempio nella parte centrale di “Hanged Joe”), pur con un suono assai superiore (chiariamo subito: in questo caso, considerando di essere nel 2013 e non nel 1993, ciò è per noi un pregio e un segnale di personalità). Ci sarebbe da chiedersi a quali livelli avvenga la fusione tra rock e black metal: al di là delle strutture delle canzoni (che sono come le immaginereste), questo particolare artifizio stilistico si manifesta in modo evidente a livello di riff, in cui codici tradizionalmente black metal vengono reinterpretati secondo il groove del rock’n’roll, o viceversa (un esempio potrebbe essere “Legend Of The Alley”). Non tutto è già collimato perfettamente, però: in nostra opinione c’è ancora una prolissità di fondo che andrebbe limata, perché la sensazione che abbiamo è quella di una limitazione dell’intensità espressiva. Quisquilie, ad ogni modo, specie perché il gruppo è giovane. In definitiva, “Narconomicon” è un disco piacevolmente dinamico, da ascoltare per fare “casino”: se da un lato è più probabile raggiungere questo risultato con il black’n’roll piuttosto che con dello spigoloso metallo progressivo, dall’altro non è nemmeno cosa scontata (stiamo pensando ai lavori solisti di Nattefrost); l’ultima impressione che abbiamo da riportare è che gli Whiskey Ritual abbiano ancora un po’ da crescere per esprimersi al meglio, quindi aspettiamo con curiosità la prossima uscita discografica per illustrarne un’idea più estesa. Di certo, però, hanno già fatto chiarezza sui loro punti di forza. Il voto posto in calce può essere aumentato di mezzo punto dagli appassionati del genere.

PS: menzione d’onore per la copertina dell’album e per “White Darling”, probabilmente il pezzo migliore fra tutti, capace di avvicinare l’accezione più sabbathiana della parola “rock”.

TRACKLIST

  1. The Forsaken Kings
  2. Fin Du Siècle
  3. Lo-Fi attitude
  4. Buccaneers
  5. Over The Edge
  6. Bootleg In A Bootleg
  7. Hanged Joe
  8. Legend Of The Alley
  9. We Make Albums That History Throws Up
  10. White Darling
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