8.0
- Band: WHITE LION
- Durata: 00:54:27
- Disponibile dal: 06/05/2008
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
Spotify:
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Nel 1987 un album di nome “Pride” consacrava nel firmamento hard rock i Pride Lion, formazione newyorkese capitanata dal carismatico singer Mike Tramp e dal talentuoso chitarrista Vito Bratta. L’esplosione della band è dovuta ad un song-writing fresco, energico, melodico e dalla classe dei due leader nonché veri trascinatori sul palcoscenico. Un paio di dischi non all’altezza di “Pride” e soprattutto l’avvento del grunge negli States decretarono la prematura fine del leone bianco, Tramp e Bratta si dedicarono ad altri progetti, collaborazioni ed alla pubblicazione di dischi solisti. Dopo una “falsa” reunion tra il 2003 ed il 2004, il nome White Lion sembrava davvero destinato a rimanere vivo soltanto nel cuore dei fan, nemmeno raccolte come “Definitive Collection” hanno mai fatto sperare ad un ritorno in studio dell’originale line-up. E così è stato, perché Mike Tramp ha deciso di riportare in vita la sua vecchia creatura da solo, con una formazione stravolta. “Return Of The Pride” sin dal titolo è un chiaro riferimento al loro masterpiece, benché la mancanza di Vito Bratta sia pesante come un macigno sono bastate le prime note dell’opener “Sangre De Cristo” per spazzare via ogni dubbio. I White Lion sono tornati alla grande. In oltre otto minuti l’opener stupisce con il suo sound potente ed epico, l’interpretazione di Tramp è semplicemente perfetta ed i cori del refrain rendono il brano memorizzabile sin dal primo ascolto nonostante la lunghezza proibitiva. Hard rock e melodie strappalacrime sono gli ingredienti di “Dream”, canzone lineare dal sapore malinconico e struggente. Il chitarrista Jamie Law, sebbene privo della classe di Bratta, compie un lavoro di prima qualità alla sei corde, i suoi assoli sono carichi e non sprecano note in inutili virtuosismi. La scintillante “Live your Live” si rivela un mid-upper tempo esplosivo che raggiunge il top nel ritornello catchy ed un po’ ruffiano. La vena più epica e maestosa della band si trova su “Battle At Little Big Horn”, brano dal sapore Black Sabbath/Dio in cui Tramp canta le linee vocali più suggestive dell’intero lavoro. “Gonna Do It My Way” merita una citazione, siamo di fronte al pezzo più “commerciale” del disco, il sound ricorda gli svizzeri Gotthard ed il refrain corale è semplicemente irresistibile. Non rimane molto da aggiungere, se non che Tramp ci ha stupito un’altra volta, nessuno pensava che da solo potesse scrivere un album di questa portata. “Return Of The Pride” si candida per il trono di miglior disco hard rock dell’anno, con un ritorno del genere ci auguriamo che la seconda giovinezza del leone duri per molti anni ancora.