7.0
- Band: WHITE SKULL
- Durata: 00:53:23
- Disponibile dal: 27/03/2009
- Etichetta:
- Dragonheart
- Distributore: Audioglobe
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Senza dubbio un traguardo importante quello raggiunto dai White Skull, autori di un nuovo e notevole tassello della propria discografia, l’ottavo nei quasi vent’anni di onorata carriera. A tre anni dal controverso "The Ring Of The Ancients", la creatura di Tony "Mad" Fontò torna in grande stile riconfermando in pieno il valore e le indubbie qualità compositive che in passato hanno dato vita ad ottimi album come "Embittered", "Tales From The North" e "Public Glory, Secret Agony". Era ora di creare un nuovo punto di partenza e l’inserimento del tastierista Alessio Lucatti e della cantante Elisa "Over" De Palma hanno senza dubbio conferito nuova linfa alla band per la creazione di questo gradito ritorno. Lasciate perdere inutili e sconvenienti confronti con Federica de Boni, Elisa non mira ad essere una semplice imitatrice dei precedenti vocalist del gruppo, ma interpreta e vive i nuovi brani con la passione e il carisma necessari a renderli propri. Gli episodi del nuovo lavoro non rinnegano quanto fatto in passato dal gruppo, ma innestano in più di un momento una solida dose di metal classico che dona ad episodi come "Fell My Rage", "A Mother’s Revenge" e la titletrack un incedere maestoso e allo stesso tempo robusto e roccioso. Le sorprese non sono finite qui: l’innesto in pianta stabile di Alessio non ha fortunatamente rammollito l’indole metallica della formazione, rendendola una sterile imitazione di band sinfoniche, ma ha completato e donato corposità al suono determinando la buona riuscita di tracce come "Escape", "Spy" o la toccante "Boudicca’s Speech", complice anche una sentita interpretazione di Elisa. Esente da critiche la prova degli altri strumentisti, a partire dall’eclettica prestazione offerta da Danilo Bar alla chitarra solista, capace di trovare il giusto equilibrio tra emozione e tecnica, o dalla conferma delle qualità compositive ed esecutive di Tony Fontò, da sempre mente e anima del gruppo e strumentista che incarna alla perfezione la definizione di chitarrista ritmico. Il disco purtroppo perde un po’ di mordente nella fase finale, infilando qualche brano dalla qualità oggettivamente inferiore rispetto alle fasi iniziali del disco: "Heavy Metal Axes" ed "Etzel" guadagnano in immediatezza, ma perdono il fascino e la personalità dimostrate nelle precedenti tracce, precipitando nel power più scontato e banale. Seppur piacevole, la festaiola bonus track "Beer, Cheers" risulta un po’ fuori luogo nel contesto White Skull: avremmo sicuramente preferito qualcosa di più consono allo stile della band o qualche cavallo di battaglia del passato interpretato da Elisa. Comunque, come avrete ben intuito dalle belle parole spese nella recensione, il ritorno sulle scene dei White Skull è un appuntamento a cui tutti gli appassionati del power/heavy più classico non possono mancare: Tony è riuscito a mettere a tacere tutte le malelingue che davano per spacciata la sua band dopo l’abbandono della loro prima cantante. I White Skull non hanno disatteso le speranze dei loro fan e sono tornati in grande stile: siamo certi che "Forever Fight" non rappresenti un punto di arrivo, ma un nuovo ed importante punto di ripartenza per la band vicentina, ora come non mai nel pieno delle proprie forze. Un ritorno di cui sinceramente se ne sentiva il bisogno. Bentornati!