7.5
- Band: WHITE WARD
- Durata: 00:17:09
- Disponibile dal: 25/06/2021
- Etichetta:
- Debemur Morti
- Distributore: Audioglobe
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Pubblicato a titolo di celebrazione come uscita numero duecento della Debemur Morti, e all’etichetta dunque dedicato, questo nuovo EP dei White Ward riprende le trame degli ucraini dalle radici fino alla via compiuta in soli due full-length sotto l’egida della label. Due brani per un totale di diciassette minuti di un’espansione che da lidi prettamente black metal sconfina per abbracciare umori sempre più jazz, tendenza come sempre piuttosto marcata, e che va a lambire ormai diverse correnti: certo, gli assoli di sax sopra una sfuriata di blast beat (che sembrano essere ben più presenti rispetto all’ultima opera) sono a modo loro un marchio dei White Ward, così come le interlocuzioni cinematografiche, i dialoghi, le arie desolate alla Ulver era “Perdition City”, ma non mancano qui scavallamenti doom (quando non prettamente new wave), e la cosa che funziona è la scelta, oculata, di non abbandonare comunque mai il genere di base. Insomma, i White Ward non stanno diventando ‘qualcos’altro’, il loro nucleo resta black metal crudo e violento, sono le aperture che si stanno ampliando. La titletrack è un po’ una summa di tutto questo, raccoglie i frutti di quanto pubblicato finora e lo fa attraverso andirivieni di diversi tratti che si affacciano uno sull’altro, risultando fluidi e arrivando a culminare con una preziosa ospitata di Lars Nedland (Borknagar, Solefald) alla voce (pulita); un’ospitata che lustra di pregio “Debemur Morti” e ci porta all’intro invece più hard-boiled di “Embers”: un lungo peregrinare di sax e delle brutture metropolitane che tanto avevano caratterizzato “Love Exchange Failure” per poi deflagrare nel bel mezzo del brano in una rasoiata di puro black e chiudere con un lugubre sound ambientale. Insomma, nell’attesa di un nuovo album che possa aggiungere ancora qualcosa al suono dei White Ward, questo EP si configura come un notevole e ispirato intermezzo per riscoprire e confermare le doti di questa band.