7.0
- Band: WIND ROSE
- Durata: 01:05:00
- Disponibile dal: 28/08/2012
- Etichetta:
- Bakerteam Records
- Distributore: Audioglobe
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Dopo aver pubblicato un interessante demo nel 2010, che ha attirato le attenzioni dei media specializzati, i pisani Wind Rose arrivano al debutto sulla lunga distanza con l’aiuto della sempre più attiva Bakerteam Records. Per supportare al meglio la realizzazione del disco, la band ha cercato di fare le cose nel miglior modo possibile, arruolando Felipe Machado Franco per confezionare l’artwork (negli ultimi tempi sempre più richiesto), e affidando produzione e mastering rispettivamente a Cristiano Bertocchi (già bassista coi Labyrinth e Vision Divine) e Goran Finnberg (Opeth e Dark Tranquillity tra le sue collaborazioni). Tanta attenzione è del tutto giustificata, dato che il debutto della band toscana presenta una buona dose di idee, coniugate ad un’ottima tecnica esecutiva e ad un gusto e cura per gli arrangiamenti sopra la media. Si potrebbe descrivere “Shadows Over Lothadruin” come l’ideale punto d’incontro tra il power metal sinfonico di Elvenking e Rhapsody Of Fire e il progressive di Symphony X, Shadow Gallery e primi Pain Of Salvation. Visti i nomi tirati in ballo, avrete già più o meno intuito le coordinate seguite dai Nostri: chitarre potenti e soventi cambi di tempo, tastiere alla regia, profonda cura per le melodie e suoni ed infine un cantante assolutamente in grado di misurarsi con certe sonorità ed atmosfere. Il disco si fa ascoltare con il giusto trasporto – anche se qualche intermezzo in meno tra un brano e l’altro avrebbe concesso una maggiore fluidità al lavoro – ed è un vero piacere lasciarsi accompagnare dai Wind Rose in una qualsiasi castello medioevale, in cui menestrelli e musici intrattengono con spensieratezza e ariose melodie i cortigiani di turno. Quando c’è da picchiare la band non si tira indietro, e regala godibili schegge power con “Endless Prophecy” o “Led By Light” ad esempio, ricordandosi sempre di sfumare il proprio sound con soluzioni raffinate. La varietà di suoni e stili è impressionante, perchè “Shadows Over Lothadruin” non vede protagoniste solo melodie leggere o gli stili delle sopracitate band, ma sa cambiare pelle all’occorrenza, rievocando le solenni atmosfere dei Virgin Steele più tragici e offrendo un sound sempre più variegato. Un lavoro interessante, quindi, che ci consegna una band in grado di confermarsi e fare ancora meglio.