7.5
- Band: WIND ROSE
- Durata: 00:46:54
- Disponibile dal: 26/05/2017
- Etichetta:
- Inner Wound
- Distributore: Andromeda
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I Wind Rose giungono al loro terzo full-length, intitolato “Stonehymn”: il titolo e la copertina focalizzano l’attenzione su alcune tematiche in particolare, legate ad ambientazioni e vicende tipiche del Far West, tra pellerossa, cowboy e spaghetti western. Tuttavia, la band non abbandona il filone per cui è diventata famosa, vale a dire quello ispirato alle vicende naniche narrate da J.R.R. Tolkien, di recente portate sul grande schermo con la trilogia de “Lo Hobbit”: quella della riconquista di Erebor è notoriamente un chiodo fisso per la stirpe di Durin e così i Wind Rose ritornano sull’argomento con canzoni come “To Erebor” (per la quale è stata realizzato anche un videoclip), presentando peraltro un look da nani brutti e battaglieri. La loro musica cavalca dunque queste due principali tematiche, proponendo brani epici, ricchi di cori maestosi, ma nel quale la band sa ricreare anche intense atmosfere, dai tratti quasi cinematografici, grazie a orchestrazioni e all’utilizzo di vari timbri e sonorità. Le influenze dei Blind Guardian sono molto forti, ma rispetto ai bardi tedeschi i Wind Rose conferiscono alle loro composizioni un tocco decisamente più tendente al folk, ottenendo un mix molto trascinante, allo stesso tempo caratterizzato però da arrangiamenti squisiti e molto elaborati. Anzi, in realtà, forse nelle tracce meno dirette i Wind Rose fanno ascoltare le cose più interessanti, proprio per questa loro capacità di inserire tanti elementi diversi nella loro musica, facendoli convivere e sviluppandoli al di là di quelle che possono essere facili melodie o ritornelli accattivanti. Non a caso, tracce come “Dance Of Fire”, “Under The Stone”, “The Returning Race” o “The Eyes Of The Mountain”, ci hanno intrigato di più rispetto alle più immediate “To Erebor” o “The Wolves’ Call”. Ad ogni modo, “Stonehymn” è un disco che dimostra l’alto livello di maturità ormai raggiunto dai Wind Rose, in grado di sfoderare un brillante songwriting e soluzioni interpretative degne di una grande band. Sorvolando, dunque, magari, sulla mise del combo pisano, che può anche starci ed essere consona alle tematiche trattate, ma può anche risultare – per così dire – ‘pittoresca’, musicalmente i Wind Rose sono davvero molto validi e vale senz’altro la pena di approfondire l’ascolto del loro nuovo album.