7.0
- Band: WINDS OF PLAGUE
- Durata: 00.34.01
- Disponibile dal: 29/10/2013
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Ah, i Winds Of Plague! Una versione deathcore dei Dimmu Borgir (o una parodia risibile, se odiate il genere) che, basandosi sul crossover con l’estetica hardcore e sulle gimmick di cantante mister-muscolo e tastierista bambola si è ritagliata la sua fetta di pubblico, con relativo buono pasto targato Century Media. Cosa avranno combinato nel loro quarto capitolo in studio? Poco di nuovo, a dire il vero: con la riproposizione del sound caratteristico dei primi tre lavori non escono dal selciato, evitando la noia dei primi due album ma non riuscendo a variare la formula per rendere il disco eccellente nella sua completezza, obiettivo centrato solo nel precedente “Against The World”. Tutto è ben fatto e ben confezionato, dal riffing alle rifiniture tastieristiche, la lista di partecipazioni è ben fornita (dentro le voci di As Blood Runs Black, Attila e The Acacia Strain), ma non si riesce a sfuggire del tutto a un suono troppo monolitico e uguale a se stesso (difetto dell’intero genere deathcore, volendo). Per fortuna i californiani dimostrano di aver imparato la lezione scrivendo composizioni brevi ed evitando completamente quelle costruzioni elaborate del tutto al di fuori della loro portata, con la conclusiva “Snake Eyes” come unica ma soddisfacente eccezione. La visione perseguita dagli esordi è stata ben focalizzata e messa a punto, se siete orfani dei Bleeding Through e amate il deathcore modaiolo avrete di che divertirvi.