8.0
- Band: WINTERFYLLETH
- Durata: 00:55:10
- Disponibile dal: 06/04/2018
- Etichetta:
- Candlelight
- Distributore: Audioglobe
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Gli anglosassoni Winterfylleth sono partiti in sordina ad inizio carriera, ma sono come il vino e con il passare degli anni stanno decisamente migliorando. Gli ultimi due full length album sono stati più che convincenti ed ora un po’ a sorpresa la band inglese rilascia un nuovo album interamente acustico. In passato la ‘moda’ da parte dei gruppi nordici di incidere un EP epico interamente acustico era abbastanza comune, meno comune invece sentire un full length di questo tipo nel 2018. In passato i Winterfylleth hanno dimostrato come le parti acustiche fossero particolarmente ispirate del loro songwriting e pertanto la scelta di dare ampio spazio a questo lato della loro musica sembra sin da subito azzeccata. Ovviamente chiunque si cimenti in una simile prova deve scontrarsi con dei paragoni assai temibili, su tutti l’esempio di album acustico perfetto ed insuperabile: “Kveldssanger” dei norvegesi Ulver. Già in passato, specialmente su “The Divination Of Antiquity”, i Nostri avevano mostrato di essere influenzati dal tocco magico degli Ulver, ma sul nuovo “The Hallowing Of Heirdom” hanno avuto l’intelligenza e la bravura di non cercare l’emulazione di un qualcosa di inarrivabile, ma hanno semplicemente espresso il loro amore sincero per la Natura a modo proprio. La release si apre subito con un piccolo capolavoro: “The Shepherd”. L’impostazione del brano ricorda sì gli Ulver, ma le atmosfere sono diverse. Nei Winterfylleth si respira l’aria fresca della foresta, un po’ come su “Urminnes hävd (The Forest Sessions)” degli svedesi Månegarm e ciò che colpisce subito è la semplicità con cui la band esprime le proprie sensazioni nel descrivere Madre Natura. Canti, chitarra acustiche, carillon, viole e flauti: questi sono i modi utilizzati dalla band albionica per realizzare una sinfonia di suggestioni e colori. I Winterfylleth hanno anche prodotto il video della titletrack per rendere con le immagini la loro magia, una magia presente in molti dei brani proposti specialmente in un pezzo mistico come “Halgemonath”. Questa release è una sorta di “songs from the wood” che rapisce lo spirito e lo arrichisce. Ascoltate l’amore decantato in “Elder Mother” e capirete la molla interiore che è scattata nei cuori di questo gruppo per scrivere canzoni di questo livello. Senza tanti giri di parole, questo è album acustico da avere e da custodire gelosamente.