6.5
- Band: WISDOM
- Durata: 00:46:25
- Disponibile dal: 27/09/2013
- Etichetta:
- Noiseart Records
- Distributore: Audioglobe
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Un power metal genuino, quello degli ungheresi Wisdom, che pesca a piene mani dalla scuola tedesca (Helloween su tutti) ed arricchisce il proprio sound di elementi maestosi. “Dust Of The Sun”, il primo vero pezzo del disco, si apre con un riffing che potrebbe essere stato scritto da Kai Hansen, mentre la seguente “War Of Angels”, tra corali ed un incalzante mid-tempo, rimarca le influenze teutoniche, ricordando il sound di Freedom Call o Edguy. Ad un disco di questo tipo non si chiede certo innovazione e non ci si aspetta chissà che originalità; i Wisdom si muovono all’interno di un territorio dai confini ben delimitati, rivolgendosi ad un pubblico che non gradisce innovazioni in quello che, probabilmente, è il sotto-genere più statico della musica metal. Nessun problema, ovviamente: la band ci sa fare e sa regalarci cavalcate epiche ed accattivanti, accompagnate dalle classiche tematiche power, tra messaggi positivi ed ispirazioni tipicamente fantasy; anche sotto questo aspetto, nessuna sorpresa. In effetti tutto “March For Libery” è esattamente come ce lo si può aspettare: melodico, divertente e – a tratt i- coinvolgente, nonostante la sua ingenuità, che si rispecchia in alcuni cori o nei testi che, lontani dalle suggestioni della letteratura fantasy tipiche – per esempio – dei Blind Guardian, sono più vicini ad un flavor in stile Dungeons and Dragons. Ci sono anche brani notevoli, oltre quelli già citati: “My Fairytale”, con la melodia portante che rimanda proprio ai bardi di Krefeld, con il riff centrale e d’apertura che ricrea le stesse atmosfere di brani come “Mirror Mirror”, o la potente e trascinante “Live Like A Beast”, fino alla notevole title-track, che chiude il disco, il pezzo più articolato proposto dai Wisdom, una sorta di suite che convince e cattura. Certo, questo “Marching For Liberty” non è esente da difetti: oltre la composizione fin troppo derivativa, deludono anche le lead vocals di Gabor Nagy; il genere richiederebbe una voce più squillante e dinamica, mentre la sua risulta fin troppo monocorde e tende ad appiattire un po’ tutti i pezzi. Il giudizio finale è, comunque, positivo: un buon disco di power metal, che si attiene agli schemi e svolge bene il suo lavoro. Probabilmente questo disco non sposterà di molto l’interesse intorno ai Wisdom, non riuscendo mai a trovare quel guizzo che fa imprimere una canzone o lo stile di una band, ma gli amanti del genere troveranno sicuramente un pezzo da aggiungere alla loro collezione.