7.0
- Band: WITCHBURNER
- Durata: 00:35:29
- Disponibile dal: 22/02/2013
- Etichetta:
- High Roller Records
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Se i tedeschi si mettono a fare thrash metal, si sa, lo fanno nell’unico modo che conoscono: la vecchia maniera. Ecco quindi fra le mani il nuovo album dei Witchburner, combo teutonico attivo dal 1992 e giunto con questa pubblicazione al settimo album, cui si aggiungono i tanti EP e split editi nel corso degli anni. Non conoscendo benissimo la discografia passata del gruppo, ma avendo ascoltato qualcosa di loro in passato, possiamo dire che niente è cambiato a livello di proposta musicale. Gli Witchburner nelle loro canzoni vanno giù duro, senza fronzoli, senza preamboli vari, mantenendo tempi serrati se le loro canzoni hanno questo mood (“Possession”) o usando un riffing molto graffiante nei brani in cui prediligono il groove (“Master And Slave”). Manco a dirlo, i suoni sono ovviamente retrò. La voce è urlata, la chitarra ha il classico suono a motosega come nei primi album dei Destruction, mentre basso e batteria costruiscono una solidissima sezione ritmica per una resa paragonabile a quella di un live. Nove i brani per poco più di mezz’ora di durata (oltre avrebbero stufato, ma loro, furbi, lo sanno) e quindi il disco si ascolta che è un piacere, tutto di un fiato. Si passa indistintamente da pezzi rapidissimi come “Path Of The Sinner” a brani più calmi ma sempre dal ritmo incalzante, dalla doppia cassa imperante, come in occasione di “Never Surrender”, una sorta di anthem. Ottima anche la title-track, sfuriata preceduta da uno dei riff più duri dell’album così come “Spirit Of The Dead”, una traccia permeata di anni ’80 in quanto a feeling. Insomma, siamo di fronte a un disco vecchia scuola, roba da primi Sodom, primi Destruction, un lavoro che tutti gli amanti delle vecchie sonorità e dei vecchi e semplici schemi del thrash metal anni ’80 e ’90 non possono lasciarsi sfuggire. Un revival di puro gusto questo “Bloodthirsty Eyes”.