WITCHERY – Nightside

Pubblicato il 16/07/2022 da
voto
6.5
  • Band: WITCHERY
  • Durata: 00:35:36
  • Disponibile dal: 22/07/2022
  • Etichetta:
  • Century Media Records

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Ni, boh, insomma, mah! Avverbi, interiezioni utili ad esprimere perplessità ed incertezze relativamente al nuovo lavoro, l’ottavo in carriera, dei Witchery. Dopo l’altalenante “I Am Legion” del 2017, il combo blackened svedese era atteso per una ripresa d’intenti e – se vogliamo – d’identità, così da testimoniare ciò che di buono avevano mostrato soprattutto nei primi dischi. E allora cos’hanno pensato di fare Patrick Jensen e Rickard Rimfalt? Per celebrare al meglio il ritorno sulle scene, si sono imbarcati nella rischiosa impresa del concept album. “Nightside”, questo il titolo della nuova fatica firmata dal quintetto di Linkoping il quale, per l’occasione, si ripresenta con una variazione di line-up non di poco conto: nel ruolo di bassista infatti, il posto storico di Sharlee D’Angelo, ormai sempre più accasato tra gli Arch Enemy, è stato preso a tutti gli effetti da Victor Brandt, finora chiamato in causa solo negli eventi live.
Una cattedrale insanguinata, scarlatta, dai tratti indefiniti, a manifestare la teatralità del pacchetto musicale e lirico composto in primis dalla mente dello stesso Jense. Una caccia alle streghe che si sviluppa lungo dodici brani, toccando gli elementi cardine del sound targato Witchery: quel thrash/black dalle forme più acide in grado di spaziare tra momenti più folli e tirati (“Popecrusher”, “Churchburner” e “A Forest Of Burning Coffins”- una sorta di “Whiplash” più marcia) ed episodi borchiati di esoterismo come “Don’t Burn The Witch” o la titletrack. Cosa quindi non torna? A farci cadere nella trappola del dubbio è in pratica la medesima sensazione che aveva caratterizzato il precedente “I Am Legion”. Tutto ben apparecchiato, musicisti pronti e preparati, l’atmosfera è quella giusta… Tuttavia, a conti fatti, il risultato finale fa trasparire quel senso di incompletezza che lascia l’amaro in bocca. Un ‘si poteva fare di più’ che piazza un grosso punto di domanda sui Witchery, ai quali non basta aver costellato l’album di special guest (tra cui Jeff Walker, Hank Shermann, Maciek Ofstad dei Kvelertak e Simon Johansson degli Wolf) per ottenere qualcosa di più di un discreto disco. Ora, premiato sufficientemente il doppio lavoro alle sei corde, qualche riserva l’abbiamo invece in merito all’ugola catramosa di Angus Norder, fin troppo statica in alcuni passaggi, non riuscendo mai a discostare le timbriche con l’esito piuttosto scontato di un vistoso appiattimento vocale. Detto che il video a supporto del primo singolo “Popecrusher” è degno dei primi giochi della Sega Master System, “Nightside” ci rivela una band sicuramente vogliosa di cambiare e sperimentare (da qui il concept) ma che, sul piano pratico, ha trovato più di una difficoltà in tal senso.

TRACKLIST

  1. Witching Hour
  2. Don't Burn The Witch
  3. Storm Of The Unborn
  4. Er Steht In Flammen
  5. Popecrusher
  6. Left Hand March
  7. Under The Altar
  8. Churchburner
  9. Crucifix And Candle
  10. A Forest Of Burning Coffins
  11. Nightside
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