7.5
- Band: WITCHTRAP
- Durata: 00:35:18
- Disponibile dal: 27/09/2024
- Etichetta:
- Hells Headbangers
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Se un giorno voleste organizzare una sfida di air guitar tra amici, ricordatevi di portare con voi il qui presente “Hungry As The Beast”, sesto lavoro dei Witchtrap. Il motivo è molto semplice: non vi stancherete mai di smanettare a destra e a manca, simulando riff, nel pieno della ferocia trasmessa da questo pazzo trio sudamericano.
Gli Witchtrap, in realtà, non nascono ieri: chi mastica il black-thrash più becero e sgangherato, potrebbe essersi già imbattuto in passato nella follia speed perpetrata dal terzetto di Medellin, attivo da oltre trent’anni, autore di cinque album, tre EP e diversi split. A comandare la truppa vi è il chitarrista e cantante Burning Axe Ripper (alias Carlos Mario Uribe Muñoz); con lui il fratello batterista Witchhammer (all’anagrafe Hugo Alberto) e il bassista Edison “Enforcer” Gil, assoldato ormai nel lontano 2003.
Come una malefica smerigliatrice, la band colombiana ci affila i denti incisivi a furia di riff ignoranti e al contempo orecchiabilissimi, chiamando a sé Exumer, Running Wild, Motörhead, in aggiunta a Venom, Desaster e Destroyer 666; una brodaglia di bordello capillare, utile a scaraventarsi contro i muri più imponenti, con il solo intento di abbatterli a testate; il tutto con il sorriso di chi non vede l’ora di scapocciare dal primo all’ultimo minuto.
A condire la marmaglia sonora, ci pensa la voce dello stesso Burning Axe, autentico cane rognoso e ringhioso che si aggrapperà ai vostri calzoni per non mollarli mai.
Intensa e grondante prova della devozione old school, la troviamo non appena andremo ad inserire il simpatico dischetto nel nostro stereo di fiducia. “Built For The Kill” non ha intro acustici o altre presentazioni simil calderoni in fase di ebollizione; la mitragliata parte al secondo numero zero e fa piazza pulita. “He’s built for the kill, and he’s heartless and he’s mean.. and he’s ready to destroy”; semplicità disarmante per il classico refrain da sbraitare all’infinito. La mole di riff non perde assolutamente di energia, e la title-track segue esattamente l’impatto iniziale: pestare, pestare e ancora pestare; perché la bestia è sempre affamata e non ha alcuna intenzione di rallentare la brutale aggressione. “Ruthless Agression” arriva quindi come un terzo e definitivo pugno nello stomaco, non cambiando di una virgola il massiccio incedere di riff-misto-a-tupa-tupa, accumulando velocità e isteria.
“Hungry As The Beast” piace e diverte proprio per la sua spontaneità d’intenti, inserendo qua e là passaggi meno roboanti, preferendo soluzioni più quadrate e affini ad un heavy metal classico: da qui “Satanism” e “Invocation”, calibrata su un midtempo di presa immediata. Un breve stacco riflessivo, prima dell’ultima tornata speed, in cui “Lightning Attack” va a ricoprire l’ideale di chiusura di un cofanetto pronto nuovamente ad esplodere.
Distribuito nel maggio scorso dall’etichetta colombiana Dirty Sound Records, il nuovo dei Witchtrap trova oggi la sua dimensione ‘mondiale’ grazie alla puntuale Hells Headbangers, permettendo così ai tre di portare oltre confine il proprio credo black-thrash.